SUL PALCOSCENICO
Franco Branciaroli è Leo Kaufmann
Dal 6 al 18 maggio al Piccolo Teatro Grassi di Milano il grande attore trascina nelle ore angoscianti di un uomo in una cella di massima sicurezza del carcere di Stadelheim

Le ultime ore dell’anziano ebreo Leo Kaufmann in una cella di massima sicurezza del carcere di Stadelheim a Monaco di Baviera, nella Germania nazista. È il 1941 ed è accusato di aver commesso il reato di “inquinamento razziale” con una sua relazione sessuale con una ventenne “ariana”. E a poche ore dall’esecuzione, l’uomo chiede di poter vedere il cappellano per far recapitare un messaggio alla donna. Franco Branciaroli, con la regia di Piero Maccarinelli, dà corpo e voce a Il caso Kaufmann, trasposizione teatrale del romanzo di Giovanni Grasso, ispirato a una storia vera. Dal 6 al 18 maggio al Piccolo Teatro Grassi di Milano il grande attore trascina nelle ore angoscianti di un uomo ripercorrendo una vicenda che mette in luce lo scontro terribile tra odio e giustizia. In un incedere della storia che, per usare le parole di Maccarinelli stesso nelle sue note di regia, «procede come nel miglior polar», quasi fosse un’unione di noir e di poliziesco: «a costruzione delle prove contro di lui, l’inesorabile incedere della calunnia verso Irene, la speculazione degli indizi abilmente costruiti». E in parallelo, i processi contro Kaufmann « testimoniano come le parole possano assumere valori diversi a seconda dell’uso e della contestualizzazione che ne viene fatta».
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