LA RICHIESTA
Frontalieri e telelavoro: “Urgente un nuovo accordo con la Svizzera”
Interrogazione di Maria Chiara Gadda (Azione e Italia Viva) dopo la risposta dell’Agenzia delle Entrate per evitare ripercussioni negative sui lavoratori

Frontalieri e telelavoro, serve con urgenza un nuovo accordo tra Italia e Svizzera. A ribadirne la necessità è Maria Chiara Gadda, deputata varesina di Azione e Italia Viva e segretario regionale di Italia Viva. La sua richiesta è diventata ancora più forte dopo la risposta dell’Agenzia delle Entrate in tema di telelavoro, che penalizza i lavoratori frontalieri. Da qui l’interriogazione di Gadda ai ministri degli Esteri, dell’Economia e delle Finanze, per l’apertura di un tavolo negoziale con la Svizzera per raggiungere una nuova intesa.
LE POSSIBILI RIPERCUSSIONI
“Se non si rinnoverà l’accordo tra Italia e Svizzera sui vincoli legati alla presenza fisica dei frontalieri sui luoghi di lavoro, ci saranno ripercussioni sui nostri frontalieri e sarà necessaria una modifica dei flussi di lavoro e dell’organizzazione interna delle imprese che ormai, in oltre due anni e mezzo, si erano consolidati ed efficientati. Sono le aziende stesse a dire che il telelavoro, è una opportunità.” spiega Gadda. Che prosegue: “Oltretutto, la decisione di non rinnovare l’accordo si trova in aperto contrasto con la posizione dell’Unione Europea, la quale ha invece prorogato fino al 30 giugno prossimo la sospensione delle implicazioni del telelavoro dei frontalieri sul piano delle assicurazioni sociali”.
LA RISPOSTA DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE
“Ad aggravare la situazione è arrivata anche la risposta dell’agenzia delle entrate che rispondendo ad un interpello sul telelavoro ha stabilito che dal 1° febbraio 2023, se un frontaliere residente nei comuni di confine farà anche un solo giorno intero di telelavoro diventerà tassabile in Italia su tutto il proprio reddito”, aggiunge la deputata varesina. “Per questi motivi ho chiesto ai ministri degli Esteri e dell’Economia e delle Finanze di riaprire un tavolo negoziale con la Svizzera e siglare urgentemente un nuovo accordo amichevole che, quantomeno, garantisca una nuova proroga allineata alle disposizioni contributive comunitarie, al fine di evitare che a partire dal 1° febbraio 2023 i lavoratori transfrontalieri vedano crescere la tassazione sul proprio salario in questo momento storico di grave crisi energetica e di spirale inflazionistica”, conclude Gadda.
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