IN TRIBUNALE
Fucilata dopo il litigio per una ragazza: «E’ tornato armato e mi ha sparato»
Processo a Varese. Il fatto è avvenuto lo scorso gennaio davanti alla stazione di Arcisate. Il racconto del ferito

«Sono uscito dal bar a fumare e ho visto che Simone stava picchiando una ragazza. D’istinto sono intervenuto per difenderla. Ci siamo azzuffati, siamo caduti a terra. Poi ci hanno diviso e infine l’ho accompagnato all’auto. «Tranquillo, cinque minuti e torno», mi ha detto. E dopo un po’ è arrivato, è sceso con un fucile in mano e mi ha sparato». È entrato nel vivo in Tribunale a Varese, con l’esame dei primi testimoni, il processo al 24enne di Cuasso al Monte accusato di aver sparato una fucilata a un altro giovane, la sera del 5 gennaio scorso, davanti alla stazione ferroviaria di Arcisate. E il ferito è stato il primo ad essere ascoltato dai giudici.
L’ACCUSA
Tentato omicidio con l’aggravante dei futili motivi: questo il reato contestato al ragazzo che la mattina dopo l’aggressione si costituì, consegnandosi ai carabinieri che erano già sulle sue tracce da ore. Futili motivi rappresentati dal fatto che, secondo la ricostruzione dell’accusa, la reazione violenta dell’imputato fu conseguenza dell'intervento della persona offesa, che lo spostò fisicamente mentre stava litigando con una ragazza colpevole di aver insultato sua madre.
UNA TRENTINA I TESTIMONI CITATI
«Ho solo difeso una ragazza», aveva poi rivelato qualche giorno dopo, con un messaggio postato su Facebook dall’ospedale, il giovane ferito, ora costituito parte civile con l’avvocato Elisabetta Brusa. Tra i tanti testimoni citati (una trentina), oltre agli inquirenti, anche i ragazzi che avevano trascorso la serata al bar con i protagonisti della vicenda.
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