LA VALORIZZAZIONE
Gallarate, al Maga tre mostre per custodire il passato
Il presidente Crespi: «Un anno fantastico»

Il 2023 è stato un anno «fantastico» per il maga che, sul fronte della ricerca e della conservazione «sta funzionando meglio del Maxi e del Macro». Lo ha dichiarato il presidente del Maga, Angelo Crespi questa mattina, giovedì 14 dicembre 2023, durante la presentazione delle tre nuove mostre inserite nel del progetto “Italia 2050. Centro di ricerca per l’arte italiana 1950-2050” di Regione Lombardia.
PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL TERRITORIO
«Il Maga è entrato tra gli enti partecipati della Regione e e questo ci ha permesso di partecipare ad un bando a sportello e - sottolinea Crespi - è stato approvato il centro di ricerca che sarà una specifica del nostro lavoro nei prossimi anni». Un lavoro che già nel 2023 ha dato i suoi frutti con ottimi risultati per gli accessi alle mostre, più di 300 attività organizzate ed un Duemilalibri da tutto esaurito (come la sua versione off). «L’affluenza registrata dimostra - pre il presidente - che un museo di arte contemporanea può anche essere una fabbrica culturale al centro di un territorio che può servire come leva culturale ed economica». Per l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso il Maga «si conferma un vero punto di riferimento culturale per la provincia di Varese e per tutto il contesto lombardo. Stupisce per la sua dinamicità e la sua continua evoluzione». Pensiero condiviso anche dall’assessore di Gallarate alla Cultura, Claudia Mazzetti: «il Maga è un orgoglio per la città e per questo, come amministrazione, investiamo tempo, denaro ed energie ed il percorso intrapreso sta dando i suoi ottimi risultati».
LE MOSTRE
Da domenica 17 dicembre saranno tre le esposizioni che animeranno gli spazi del museo di via De Magri: “Dadamaino 1930-2004“, “Condensare l’infinito“ e “Tempo in processo. Rapporti, misure, connessioni.” La mostra “Dadamaino 1930-2004“, dedicata ad Edoarda Emilia Maino, ripercorre le tappe fondamentali del percorso artistico di una delle maggiori protagoniste dell’avanguardia del secondo ‘900 mentre “Condensare l’infinito“ di Michele Ciacciofera è una mostra, suddivisa in tre blocchi, con sculture in vetro ed installazioni in ceramica. “Tempo in processo. Rapporti, misure, connessioni“, è un focus dedicato a Giovanni Campus e nasce in occasione della recente donazione di un fondo di dieci opere scelte dall’artista per la collezione permanente.
Annalisa P. Colombo
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