ACCANTO ALL’A8
Via Caboto, qui cresceranno le torri
Sopralluogo in una delle più ampie aree dismesse nella zona industriale della città: al suo posto potrebbero svettare nuovi edifici

Via Caboto, quei capannoni dismessi inghiottiti tra la via Vespucci e l’Autolaghi: in futuro potrebbero fare posto ad un’altra torre adibita ad uffici.
Ex immobili industriali dismessi anche nel comparto ricompreso tra la via Vespucci e l’autostrada: in quello che era uno degli storici cuori industriali della città, a cavallo tra il centro e i quartieri di Cedrate e Cascinetta. Seminascosto dietro ai palazzi della via Vespucci, il comparto che il Piano di Governo del Territorio etichetta come “ambito di trasformazione numero 5” si trova esattamente dietro all’ex sede dell’Ascom di Gallarate, già riconvertita a ristorante giapponese.
Tanto che una parte dell’area al civico 6, gran parte del piazzale dell’ex area produttiva oggi delimitato da una serie di container e roulotte a fare da “barriera”, è stata a sua volta riconvertita come parcheggio a servizio del ristorante stesso. La presenza di due ampie tettoie, sotto cui oggi posteggiano le automobili, conferisce all’area un aspetto molto originale, anche se è prevedibile che tutti questi manufatti in futuro, in caso di riqualificazione, verranno spazzati via, visto che contrariamente ad altri edifici industriali dismessi non hanno caratteristiche di particolare interesse storico-architettonico da conservare.
Al civico 4, invece, adiacente all’immobile commerciale, i capannoni di un ex ricamificio sono abbandonati e inutilizzati. Nel cortile dietro al cancello lucchettato i resti di un condizionatore e altro materiale abbandonato danno l’idea di un’attività ormai chiusa. Proprio di fronte, al numero 5, un’altra area dismessa facente parte di un altro comparto è sottoposta ad asta giudiziaria: appuntamento al 14 novembre in tribunale a Busto Arsizio per l’ennesimo tentativo di assegnazione.
Insomma, in fondo alla via Caboto si sovrappongono storie produttive, a cavallo tra l’industria e l’artigianato, ormai declinate al passato. La scheda dell’ambito di trasformazione numero 5 del Pgt la qualifica come «area produttiva parzialmente dismessa localizzata in prossimità del casello autostradale A8, in posizione strategica rispetto agli assi stradali di attraversamento del centro urbano, all’interno di un contesto urbanistico in buona parte produttivo di origine storica, parzialmente riconvertito nel tempo a funzioni diverse ed in alcuni casi conflittuali tra loro». Il comparto copre un’area di oltre settemila metri quadrati: la riqualificazione prescritta nel documento urbanistico avverrà «mediante demolizione dei complessi edilizi esistenti, privi di valore storico-architettonico» e prevede la «ricostruzione di edifici a torre adeguati al contesto urbano circostante e destinati a funzioni prevalentemente terziarie e compatibili con adeguata dotazione di spazi pubblici». Sarebbe l’ennesima torre con vista sull’Autolaghi, viste le esperienze del Green Palace e della “torre di ghiaccio”, a formare uno skyline sempre più significativo per quello che si identificherebbe sempre più come il quartiere direzionale della città.
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