IL CASO
Gallarate, bus nuovo non passa sotto il ponte
Il nuovo acquisto della flotta Amsc troppo alto per via Liberazione

Questione di centimetri. Il bus nuovo, acquistato pochi mesi fa da Amsc come primo passo verso il ringiovanimento della flotta aziendale, sotto al ponte di via Liberazione non ci passa: è troppo alto per transitare con agio sotto i binari.
«DI LÌ NON PASSA»
La segnalazione è arrivata dal consigliere di minoranza Massimo Gnocchi (Obiettivo Comune) durante l’ultimo consiglio comunale e trova riscontro da parte dell’amministrazione: non si tratta di un modello pensato per strade come via Liberazione. Non che questo lasci il quartiere senza servizio di trasporto, beninteso: i pullman che già servivano la zona sono più bassi e possono continuare a percorrere la linea, mentre il mezzo viene impiegato comunque.
«LO USIAMO ALTROVE»
«Non è che non si compra un autobus nuovo, per il quale si è ottenuto un finanziamento, perché non passa sotto a un ponte. Viene utilizzato molto su altre strade, è sempre in giro, un acquisto che serve la città», osserva l’assessore alle Partecipate, Corrado Canziani. «Non è grave, non è che non lo si possa usare in città», conviene l’esponente di opposizione che ha sollevato il caso in aula.
Eppure Gnocchi non lascia correre, per due motivi. Da un lato per difendere Cajello: «È un quartiere periferico che credo possa essere un punto importante di raccolta degli studenti», dice. Dall’altro il referente della civica contesta quella che a suo modo di vedere è una pecca nella negoziazione di Gallarate con Rfi. «Con i soldi che si spenderanno per eliminare l’ultimo passaggio a livello si sarebbe potuto allargare il ponticello e mettere le barriere fonoassorbenti che sono attese da anni», incalza il consigliere.
DIECI ANNI DI INUTILE ATTESA
«Su Internet si trova ancora la foto del cartello che era stato appeso nel 2012 per presentare l’adeguamento del ponticello. Peccato non si trovi più in giro la foto della scritta che qualcuno aveva aggiunto col pennarello: bla bla bla. Il punto è che se non si mettono alle strette le Ferrovie, finisce come con l’ascensore della stazione e le barriere anti-rumore che non sono ancora arrivate».
L’elevatore a cui si riferisce Gnocchi è quello all’ingresso dello scalo gallaratese, la cui sistemazione è rimasta invischiata nella difficoltà di trovare i pezzi di ricambio. I pannelli fonoassorbenti sono invece quelli attesi da tempo lungo alcuni tratti dei binari e che sarebbero dovuti arrivare lo scorso anno. Poi Rfi ha indicato la fine del 2022 per l’avvio delle prime fasi di cantiere.
Poi c’è una terza questione: l’eterno problema economico di Amsc con il servizio di trasporto pubblico. «L’adeguamento del ponte è un’opera mastodontica, è stata pura campagna elettorale dell’amministrazione Mucci», riflette il consigliere Cesare Coppe (Città è vita). Il sindaco Andrea Cassani, circa un anno fa, aveva ricordato che il progetto si era arenato prima del suo insediamento e allora i costi erano stati stimati in quasi due milioni di euro. «Il problema del trasporto pubblico non è più differibile», osserva Coppe. Il quale a proposito di Cajello aggiunge: «Il tema dell’età dei mezzi è legato alle emissioni. Ci sono modelli nuovi più bassi? Il secondo bus nuovo che era stato previsto arriverà?».
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