TASSE
Caccia ai 15 milioni evasi
L’assessore: «Basterebbero ad azzerare i nostri debiti»

Ammonta a quasi 23 milioni di euro la cifra che il Comune avrebbe dovuto incassare dai tributi locali, dal 2016 a oggi, per imposte che però non sono mai state pagate dai cittadini e per le quali è stato necessario avviare gli accertamenti finalizzati alla riscossione coattiva.
Di questa ingente somma di Ici, Imu, Tari e Tasi non versate, nel corso del tempo, gli uffici di Palazzo Broletto sono riusciti a recuperarne in modo coatto soltanto un terzo, pari a poco meno di 7 milioni e mezzo. Ma oltre 15 milioni restano ancora da incassare. «Con quei soldi potremmo praticamente azzerare tutti i debiti del Comune» spiega l’assessore al Bilancio, Stefano Robiati. Eppure, nonostante le 28 cause tributarie che hanno visto coinvolto il municipio nell’ultimo biennio, litigare con i cittadini per portare a casa i soldi non è l’obiettivo dell’amministrazione.
«Sino a fine anno — è l’invito di Robiati - c’è tempo per aderire alla definizione agevolata delle ingiunzioni fiscali, che permette di pagare i tributi dovuti, senza le sanzioni».
Dal 2016 alla scorsa estate, il Comune ha emesso 21.848 accertamenti, con Ici e Imu a guidare la classifica dei tributi meno pagati: in totale gli uffici hanno dovuto reclamare 16.305.000 euro di imposta sulla casa, di cui soltanto 4.826.000 euro sono già stati riscossi. Sommando pure Tasi e Tari si arriva a 22.996.678 euro reclamati con gli accertamenti, dei quali 7.499.735 incassati.
La punta dell’iceberg è rappresentata dai casi in cui i cittadini si sono opposti alle richieste avanzate dagli uffici municipali e hanno intentato una causa. Nel solo biennio 2018-2019 il Palazzo è stato coinvolto in 28 contenziosi, il 15 per cento dei quali è arrivato fino alla Cassazione.
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