VERSO L’OSPEDALE UNICO
Gallarate, Cardiologia ridotta
Dal 9 gennaio servizi fino alle 16, poi si va a Busto

Cambiamenti in arrivo per la Cardiologia di Gallarate. Dal 9 gennaio 2023 il reparto cittadino sarà operativo con un orario ridotto, mentre nei fine settimana e nei giorni festivi i pazienti dovranno fare riferimento all’ospedale di Busto Arsizio. Ma, «prima che sorgano polemiche», il direttore generale dell’Asst Valle Olona Eugenio Porfido ha sottolineato come «per i pazienti non cambierà nulla, perché per noi è fondamentale garantire i servizi sul territorio».
IN ATTESA DELL’OSPEDALE UNICO
«Questa modifica rientra nel progetto per la realizzazione dell’ospedale unico - prosegue Porfido - il reparto in questione è stato unificato il che vuol dire che ha un solo direttore e un solo organico con la possibilità di svolgere i servizi e le operatività in momenti differenti sui due presidi».
Ecco allora che cambia l’organizzazione interna, ma questo processo «non incide sulla continuità e qualità del servizio». Un ragionamento che vale anche per la cardiologia di Gallarate.
PAZIENTI DIROTTATI
Da lunedì 9 gennaio dunque, il reparto gallaratese sarà operativo dal lunedì al venerdì dalle dalle 8 alle 16 per le emergenze in arrivo dal Pronto soccorso e per le prestazioni programmate. Dalle 16, nei weekend e nei giorni festivi i pazienti verranno dirottati o faranno riferimento all’ospedale bustocco. La reperibilità nelle ore notturne di cardiologia a Gallarate sarà garantita per le emergenze; la reperibilità (notturna e nei fine settimana) sarà garantita dall’intero organico di cardiologia e in caso di necessità anche dagli emodinamisti di Busto Arsizio. Cambio di sede (temporaneo in questo caso) anche per i servizi relativi all’elettrostimolazione ed elettrofisioligia.
Inoltre i letti di terapia intensiva cardiologica scendono da 10 a 4.
CARENZA DI PERSONALE
Il motivo? La carenza di personale. Una conferma che arriva anche da Porfido: «Stiamo aprendo il bando per il primario di cardiologia ed è aperto quello per i dirigenti cardiologi e, a oggi, ci sono dieci candidati - fa sapere - nel frattempo ci sono stati dei pensionamenti e movimenti vari che hanno creato problemi relativi alla copertura dei turni».
Le modifiche temporanee dovranno rientrare nei primi mesi del nuovo anno mentre le altre sono da considerare ormai definitive. Modifiche che vengono prese «insieme al personale dopo un confronto» ma che, come prevedibile («sappiamo che il percorso non è facile») possono comunque creare delle tensioni sia tra i dipendenti sia tra i pazienti, ma anche a livello politico. «Il piano per l’ospedale nuovo va avanti come da piani stabiliti - conclude Porfido - ma anche se passerà qualche anno per avere la struttura pronta dobbiamo già iniziare a pensare in un’ottica di un unico presidio».
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