IL CASO
Gallarate, Esse Vacation: primi soldi ai vacanzieri
Arrivano i rimborsi dall’assicurazione, ma non per tutti

Caso Esse Vacation, arrivano i rimborsi dall’assicurazione per i clienti che l’estate scorsa erano stati lasciati senza vacanza dall’agenzia gallaratese che vendeva online i suoi servizi da corso Sempione. Fino a ieri, martedì 17 gennaio, restavano ancora in attesa di buone notizie, però, coloro che erano partiti appena prima che scoppiasse il bubbone, a cavallo di Ferragosto, e si sono visti il viaggio rovinato.
LA TESTIMONIANZA
Come la varesina Daniela: «Sono contenta per gli altri - dice -, io ancora aspetto e non sono fiduciosa». Per lei e il marito una settimana a Rodi prenotata direttamente negli uffici di Gallarate era costata circa 1.700 euro, ma si era rivelata molto diversa da quella prevista. L’alloggio stabilito era stato cambiato poco prima della partenza. «Mi avevano cambiato l’albergo e una volta a Rodi sono andata a cercare l’hotel che avevo scelto - ricorda la donna -. L’ho trovato chiuso, ma non da un giorno: un negoziante lì accanto mi ha detto che era chiuso da almeno sette mesi, quindi dall’inizio dell’anno, mentre io avevo prenotato ad aprile. Ancora a giugno era stata fatta un’altra prenotazione per lo stesso alloggio a due persone che abbiamo conosciuto a Rodi. Per quale motivo continuavano a vendere prenotazioni per un albergo chiuso?».
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELL’AIAV
Ieri, intanto, il presidente dell’Aiav, ovvero l’associazione italiana degli agenti di viaggio, Fulvio Avataneo, ha lanciato un nuovo salvagente a quanti, ancora, fossero rimasti fuori dai rimborsi: «Purtroppo la situazione si trascinerà come quella di Todomondo. È importante che la richiesta di risarcimento venga presentata al soggetto giusto, nel modo giusto. Come associazione non ci siamo mai negati alle richieste di informazione dei clienti». Mesi fa, secondo quanto comunicato dal referente dell’organismo, l’associazione aveva segnalato inoltre all’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni una compagnia che ora sta disponendo i rimborsi, affinché venisse data risposta ai clienti. «Abbiamo fatto la nostra parte - dice Avataneo -. Le risposte possono essere diverse, ma una risposta al cliente deve essere data, non si può non rispondere».
IL CASO ESSE VACATION E TODOMONDO
Poi la chiosa: «In Italia succede che alcune agenzie chiudano lasciando le persone con il fiammifero in mano, ma per fortuna sono pochi i casi come Esse Vacation oppure Todomondo. Il rischio si verifica quando l’agente, anziché sostenere i costi d’impresa attingendo dal cassetto delle provvigioni, attinge al cassetto che raccoglie i soldi delle prenotazioni: quando l’ingranaggio si inchioda tutto si blocca». Esse Vacation, che faceva capo ad Alessandro Scotti, il quale a suo tempo era stato al vertice di Todomondo, aveva smesso di far partire i turisti attorno alla metà di agosto dello scorso anno. Difficile stimare con precisione il numero di persone rimaste a piedi in tutta Italia. Del caso si è occupata anche “Striscia la notizia”.
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