IL CASO
Gallarate, viaggi cancellati
Assedio e rabbia dei vacanzieri alla sede del tour operator

Due giorni di assedio dei vacanzieri in corso Sempione, martedì 16 e ieri, mercoledì 17 agosto. Ma le proteste di chi ha ricevuto la comunicazione di cancellazione di un viaggio imminente da parte del tour operator “Vacanza promo” che fa capo alla “Esse vacation” erano già cominciate venerdì scorso, 12 agosto. E dall’operatore che lavora online ma ha sede a Gallarate arriva la richiesta di una tregua rivolta ai clienti che si sono radunati sotto l’ufficio, per rimettere in pista le partenze: «Abbiamo avuto problemi con un fornitore, dateci la possibilità di tornare a lavorare per farvi partire».
Prenotazioni saltate
Ieri pomeriggio sotto la sede stavano ancora una decina di persone, dopo quelle che si erano presentate nei giorni scorsi, quando la società ha annullato alcune partenze.
I dati parlano di 70-80 prenotazioni saltate «a fronte delle 300 che avevamo per sabato e domenica». A metà pomeriggio la polizia di Stato è tornata a controllare la situazione dopo le tensioni dei giorni precedenti. «Avevo prenotato un soggiorno a Rodi in un albergo a 4 stelle, all’ultimo hanno cambiato l’hotel e mi sono trovata in una topaia. Sono andata in motorino a controllare e l’albergo che avevo scelto era chiuso da mesi», raccontava ieri Daniela di Varese. «Ma noi – aggiungeva – siamo fortunati perché siamo riusciti a partire».
Gianna da Cinisello aveva viaggiato in passato con il tour operator e si è trovata tanto bene da voler prenotare di nuovo. «Dovevo partire domani per Mykonos ma verso le 15 ho ricevuto la comunicazione di annullamento. Adesso siamo qua: la prenotazione in albergo ci sarebbe, ho chiamato», il suo racconto.
E davanti all’ingresso anche chi come Federica, torinese che lavora in una farmacia, con un figlio a cui è andato tutto liscio a inizio mese, vorrebbe solo partire ed è venuta a cercare la possibilità di contattate il tour operator: «Dopo due anni senza riposo se mi fanno partire, anche il 21, io parto».
Ma dopo l’inizio dell’assedio dei clienti l’ufficio è rimasto vuoto, perché i dipendenti non se la sentono di affrontare la gente arrabbiata. Qualcuno dei più inferociti sarebbe arrivato anche alle minacce.
«Tutto ha funzionato fino al 12 agosto, poi in tre giorni è cambiato il mondo. Venerdì abbiamo ricevuto una mail da un fornitore, una catena di alberghi, un broker«, spiega il responsabile commerciale Maurizio Tenconi con accanto l’amministratore unico, Alessandro Scotti. Lo stesso Scotti di Todomondo che aveva cessato l’attività una decina d’anni fa? «Ne è stato il fondatore, poi aveva ceduto e l’azienda era in altre mani. Non è mai stato condannato», precisa Tenconi.
Ebbene, «venerdì della scorsa settimana il fornitore, a cui quest’anno abbiamo già versato 377mila euro a fronte di fatture per 321mila ricevute al momento della mail - spiega l’amministratore -, ci ha scritto dicendo che se non facevamo un bonifico immediato non avrebbe accettato i clienti. L’avvocato ci ha consigliato di comunicare alle persone coinvolte l’annullamento e così abbiamo fatto. Faremo causa a questo fornitore».
Tam tam social
Intanto però si è scatenato il tam tam sui social, con la tempesta di telefonate e l’assedio che ne sono seguiti. «Non vogliamo chiudere», spiega Tenconi, che anche ieri non si è staccato un attimo dal telefono per provare a sistemare i clienti e riprogrammare partenze. «Dateci la possibilità di tornare a lavorare».
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