INDIGNAZIONE
Clochard senza mutande davanti al nido
Ennesima e grave intrusione nei reparti dell’ospedale San’Antonio Abate

L'immagine parla da sola e non ha bisogno di tante spiegazioni: un uomo è seduto su una sedia davanti alla finestra del nido in cui sono accuditi i neonati, le sue gambe sono nude, il capo è chino, in testa ha un cappellino e le sue mani tengono in sospensione un paio di mutande bianche.
Quelle che si è tolto. Sopra di lui, appese alla parete, ci sono un paio di grandi foto con i sorrisi felici di bimbi piccoli. Adeguate al luogo. A differenza dell’intruso che è un clochard, non deve stare lì, sarebbe in stato di alterazione mentale dovuto all’utilizzo di sostanze stupefacenti e nel frangente si sarebbe lasciato andare ad atti osceni. Al reparto di Ostetricia Ginecologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate. L’altra notte. Intorno all’una.
Insomma, la persona sbagliata, nel posto sbagliato, al momento sbagliato. E se lo scatto che la ritrae - giunto ieri in redazione con tanto di sintesi dei fatti - non deve essere spiegato, magari qualche spiegazione servirebbe per capire come mai si trovasse lì in quelle condizioni. Senza pantaloni e mutande su una sedia del corridoio della nursery. Epilogo di un’intrusione che aveva lasciato segni lungo il percorso: indumenti abbandonati vicino agli ascensori che appena visti hanno fatto scattare l’allarme e l’intervento della vigilanza interna. Che ovviamente non è stato semplice. Ci sono voluti diversi minuti e tanta pazienza per far allontanare il clochard.
Poco dopo è arrivato al reparto un piccolo paziente per un pronto soccorso pediatrico. Questione di minuti non imbattersi nella scena. Scontata e giustificata, quindi, l’indignazione del personale ospedaliero che si è suo malgrado scontrato con il momento di degrado. L’ennesimo al Sant’Antonio Abate. E molto grave. Non è un caso che ci sia una documentazione fotografica.
Tuttavia, a tal punto, questa va considerata soltanto come l’ultima pagina di una storia di intrusioni sgradite, pericolose, moleste e inaccettabili, che si credeva conclusa. O quanto meno ridimensionata dopo l’ultimo sgombero della famiglia di senza tetto rifugiata in ospedale. Invece l’uomo senza mutande e impegnato in atti osceni l’altra notte in Ostetricia Ginecologia allunga una lista che soltanto negli ultimi otto mesi ha contato parecchie denunce pubbliche sulla presenza di clochard in sotterranei, reparti e corridoi, oltre che di loro reazioni violente. Il problema è grande e, per quanto se ne parli da anni, non viene risolto.
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