IL RICORSO
Gallarate, i sinti vanno al Tar
Pronti anche a denunciare il sindaco

Caso sinti a Gallarate: le famiglie che all’inizio dell’estate sono tornate a occupare l’area di via Lazzaretto impugnano le ordinanze con la quale il Comune ha chiesto lo sgombero dei terreni.
«Il ricorso al Tar è stato notificato», ha fatto sapere ieri, 18 settembre, Luca Bauccio, l’avvocato che difende i sinti tornati a Cedrate all’inizio dell’estate. «Puntiamo alla sospensione delle ordinanze perché nel 2018 i miei assistiti sono stati allontanati in maniera illegittima».
Di più: il legale annuncia per la prossima settimana l’intenzione di denunciare il sindaco, Andrea Cassani, che poche settimane fa aveva inviato in via Lazzaretto una ruspa con il compito poi andato a vuoto di scavare un nuovo solco per tenere lontane le 17 persone ritornate con le proprie roulotte nel vecchio accampamento smantellato tre anni fa. «È stato un tentativo di spaventare le persone», sottolinea l’avvocato.
«Abbiamo scritto più volte chiedendo un tavolo per trovare insieme una soluzione, ma il sindaco non ci ha mai risposto», va avanti Bauccio. «Vorrebbe allontanarli in assenza di un’alternativa». Per il legale la via d’uscita potrebbe essere l’individuazione di una mini-area da assegnare alle famiglie che oggi si trovano in via Lazzaretto. «A Milano ce ne sono diverse. Se non si risolvono, i problemi restano lì. Una soluzione si trova se la si cerca. I miei assistiti non vogliono vivere nell’illegalità e non vogliono rubare una casa agli italiani, come loro, che aspettano una casa popolare».
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