LA SENTENZA
Gallarate, il ladro di poltrone dovrà lavorare
Per la spaccata da Rigolio convertita in opere utili la pena di sedici mesi

Il ladro di poltrone beneficerà delle novità introdotte dalla riforma dell’ex ministro Marta Cartabia: un anno e quattro mesi di pena riconvertita in lavori di pubblica utilità.
Lo ha deciso ieri, venerdì 7 aprile, il giudice Francesca Roncarolo, accogliendo la richiesta dell’avvocato Sergio Zaro.
Si torna in aula a maggio quando il giudice scioglierà la riserva sulla sostituzione degli arresti domiciliari ai quali Angelo Guerra è sottoposto da sabato scorso, in obbligo di firma.
Il sessantunenne, la notte del 23 marzo, devastò il negozio di arredamenti Rigolio per rubare una chaise longue da 11.135 euro, griffata Vitra. Nessuno crederà mai che il furto dell’ottomana fosse una sua iniziativa né che Guerra fosse da solo. Ma sono circostanze che non verranno mai appurate avendo l’imputato scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere; e considerando l’assenza di filmati di videosorveglianza nemmeno l’attività investigativa della polizia promette bene. Chi possa essere il committente quindi resterà un mistero. Di certo era qualcuno che apprezza il design o che conosce il mercato dell’arredo d’interni.
La poltrona venne realizzata nel 1956 da Charles Eames - architetto, come la moglie Ray, antesignano dell’high-tech - come regalo di compleanno all’amico regista Billy Wilder e non tutti conoscono la sua storia. Non Guerra, non almeno analizzando la modalità ben poco aggraziata con cui ha agito poco meno di tre settimane fa. Abbattuta la vetrina con un masso e poi a colpi di mazzetta dotata di un rompighiaccio, si è caricato la Vitra di pelle in spalla - non è chiaro se con l’annesso pouf - ed è scappato a piedi verso via Ivrea.
Forse sapeva che non c’erano telecamere funzionanti e che non sarebbe scattato l’allarme, viceversa non si spiegherebbe un’azione così goffa e avventata. Oltretutto a pochi passi dal commissariato di via Ragazzi del ‘99. Per sua sfortuna la squadra volante è passata da piazza San Lorenzo proprio mentre il sessantunenne imboccava la stradina vicina alla biblioteca. Il gallaratese ha cercato di nascondersi dietro a un furgoncino lasciando la poltrona in mezzo alla strada ma sulla flagranza c’è poco da argomentare. Il pubblico ministero d’udienza Laura Martello, durante la requisitoria di ieri, ha evidenziato l’entità dei danni causati al negozio: oltre a deprezzare per ovvie ragioni la stilosissima chaise longue, ha sfasciato un mobile da 7mila euro. I costi per la riparazione della vetrata e per la ripulitura dell’esposizione (i minuscoli frammenti di vetro si sono conficcati tra divani, cuscini e tappeto) ammontano a circa 3mila euro, quindi i proprietari non ci hanno rimesso poco in termini economici. I lavori di pubblica utilità tutto sommato rispondono alla legge del contrappasso.
© Riproduzione Riservata