L’ORDINANZA
Gallarate, in carcere l’«incubo» dell’ospedale
Arrestato dai carabinieri clochard di 48 anni

Si è masturbato in neonatologia, ha minacciato di morte infermieri e medici, ha scagliato una sedia a rotelle addosso al personale sanitario, ha devastato il triage e rapinato un dottore. Un anno e mezzo di violenza, soprusi e molestie che sono stati registrati dai carabinieri della compagni di Gallarate guidati dal capitano Matteo Russo nella lunga e paziente di attività di indagine coordinata dal pm Flavia Salvatore della Procura della Repubblica di Busto Arsizio che ha portato all’arresto del clochard storico dell’ospedale Sant’Antonio Abate, M.P. classe 1973 che da tempo teneva in scacco la comunità sanitaria. Per l’uomo sono scattate le manette ai polsi ed è finito nel carcere di Busto Arsizio e dovrà rispondere di una sfilza di reati. Senza fissa dimora, è noto alle forze dell’ordine in quanto più volte segnalato per essersi reso responsabile di svariati episodi di violenza e di molestie all’interno dell’ospedale di Gallarate. Le indagini hanno permesso di acquisire circostanziati elementi di prova per sostenere il reato di atti osceni, quelli ancor meno tollerati. Lo scorso maggio, l’uomo si era denudato all’interno del reparto di neonatologia nei pressi del pronto soccorso pediatrico, compiendo atti di autoerotismo davanti alle infermiere in servizio. Un mese dopo circa, durante la notte, al diniego da parte dei medici di fornire un medicinale, con pugni e testate, aveva spaccato il vetro del triage del pronto soccorso di Gallarate, minacciando di morte il medico di turno. L’indagato è poi accusato di porto di armi od oggetti atti ad offendere, per essersi aggirato tra i locali dell’ospedale, impugnando, senza giustificato motivo, un grosso cacciavite; danneggiamento aggravato, per aver rotto una sedia a rotelle, scagliandola contro la guardiola della guardia giurata del pronto soccorso e, non ultimo, aver minacciato e tentato di rapinare un medico di turno del suo telefono cellulare. Si è poi sommato un altro reato: sono stati raccolti indizi di colpevolezza per il reato di turbamento delle funzioni religiose in quanto, la sera del 25 aprile, ubriaco marcio con urla deliranti aveva interrotto la messa celebrata nella basilica di Santa Maria Assunta di Gallarate, insultando fedeli e ecclesiastici. L’uomo è stato dai militari portato la casa circondariale di Busto Arsizio a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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