L’INIZIATIVA
Gallarate, Maga: viaggio nella storia dell’arte
Dal 13 aprile al 5 ottobre la mostra “Atto Unico” che celebra i 75 anni del Premio Gallarate. «Cultura motore di crescita»

Al Maga tutto è pronto per “Atto Unico.” Dal 13 aprile al 5 ottobre il museo di via De Magri ospiterà la mostra per celebrare i 75 anni del Premio Gallarate. Uno sperimentale riallestimento delle collezioni permanenti del Maga, presentato oggi lunedì 7 aprile, propone una selezione di opere realizzate dalle più importanti voci dell’arte italiana dal dopoguerra in poi.
Per l’occasione, vengono presentate le recenti acquisizioni nell’ambito del PAC 2024 - Piano per l’Arte Contemporanea - Luciano Fabro, “Vera“, 1969; Ketty La Rocca, “Appendice per una supplica“, 1972 - e di Strategia Fotografia 2024 - Giulio Paolini, “Il mondo di prima“, 2020 - promossi dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
VIAGGIO NELLA STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
L’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso ricorda come questa mostra rientra in un progetto di grande respiro che è stato finanziato da Regione Lombardia con Orizzonti in Movimento per il bando Olimpiadi della cultura. «Questa mostra è un viaggio nell’arte italiana dal dopoguerra a oggi, ma è anche un omaggio a chi ha creduto nella cultura come motore di crescita. - sottolinea Francesca Caruso -. Il Premio Gallarate non si è mai fermato: ha saputo rinnovarsi, ascoltare il presente, aprirsi al nuovo. Ed è questo, forse, il suo segreto: essere sempre in dialogo con il tempo che vive».
Presente ala conferenza stampa anche il sindaco Andrea Cassani che vede nei 75 anni del Premio un importante traguardo, che testimonia la lunga e prestigiosa tradizione della nostra città nel promuovere l’arte e la cultura. «Il riallestimento sperimentale delle collezioni del Maga rappresenta un ponte tra passato e presente, valorizzando il patrimonio culturale di Gallarate e confermando il ruolo centrale del nostro museo nel panorama artistico nazionale - continua il sindaco -. Invito tutti a visitare questa esposizione, per riscoprire l’eredità del Premio e lasciarsi ispirare dalla forza dell’arte».
Molto orgogliosa dell’allestimento anche l’assessore alla Cultura, Claudia Mazzetti: «La mostra offre una straordinaria opportunità per esplorare la storia e l’eredità del Premio Gallarate dalla sua nascita fino ad oggi, in un viaggio che fa emergere le evoluzioni caratteristiche della storia dell’arte contemporanea degli ultimi 75 anni: nuovi materiali, nuove forme, nuove idee».
ATTO UNICO
La rassegna, dal titolo Atto unico. Premio Gallarate 1950-2025, curata da Emma Zanella, direttrice del Maga, e Alessandro Castiglioni, vicedirettore e conservatore del Maga, si presenta come una grande narrazione che mette in scena non solo le ventisette edizioni del Premio Gallarate, le opere, gli artisti, i curatori, i critici d’arte ma anche le centinaia di persone, che in settantacinque anni, hanno partecipato alla nascita e all’evoluzione del Premio e dello stesso Museo. L’iniziativa è arricchita dall’esposizione di documenti d’archivio, inedite testimonianze fotografiche, affondi critici su una realtà che sta alle fondamenta di uno dei più significativi musei italiani di arte contemporanea.
IL PREMIO
Ideato e fondato nel 1949 da Silvio Zanella con l’appoggio dell’Associazione Universitari Gallaratesi, il Premio Gallarate inaugura la prima edizione nel 1950 con l’obiettivo dichiarato di fondare in città un Museo d’arte contemporanea, composto da un patrimonio derivante dall’acquisto di tutte le opere vincitrici del Premio o regalate dagli artisti che vi hanno partecipato; nel 1966 viene inaugurata la Civica Galleria d’Arte Moderna - dal 2010 Museo Maga - con il primo nucleo di opere donate dal Premio alla città; ad oggi il Premio ha dato al Museo 841 opere tra dipinti, sculture, opere multimediali, disegni, grafiche, fotografie, oggetti di design.
Nel corso degli anni il Premio è stato curato da storici dell’arte che hanno scritto pagine fondamentali della letteratura dell’arte italiana, da Guido Ballo a Luciano Caramel, da Enrico Crispolti a Gillo Dorfles, da Roberto Longhi a Lea Vergine, senza dimenticare voci contemporanee quali Marco Meneguzzo, Roberto Pinto, Roberta Valtorta, Anna Daneri, Denis Isaia, Adachiara Zevi fino a Chiara Alessi, curatrice della XXVII edizione dedicata ai progetti e ai processi del design sviluppati nel nuovo millennio.
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