LA SVOLTA
Popolo in mano al Puccini
Gestione al conservatorio: muta il rapporto con la città

Oggi, giovedì 3 giugno, alle 18 arriva in commissione Cultura la convenzione con la quale il Comune affida per sei anni al conservatorio Puccini la gestione del Teatro del Popolo. Ovvero, se la metafora è concessa, il più alto acuto corale a favore della musica a Gallarate. O, come molto efficacemente segnala l’assessore Massimo Palazzi, cioè il principale artefice di una soluzione che rende tutti felici, rimanendo in termini metaforici si tratta della cattura di «molti piccioni con una sola fava». Nell’ordine: verranno utilizzati tutti gli spazi accessori (e sono tanti) dello storico stabile di via Palestro; si offre finalmente all’istituto superiore di studi musicali un ambiente consono per ampliare le sue attività oltre la sede di Villa Majno e per affrontare con maggiore serenità i controlli dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca); si garantiscono alla città stagioni concertistiche di alto profilo e varia tipologia; si comincia a stabilire un rapporto di scambio tra i gallaratesi e la loro università. Con piena soddisfazione dell’amministrazione. E anche del maestro Carlo Balzaretti che dirige l’istituto: «Tutto il Puccini è entusiasta. Per noi è un passo molto importante».
Cambiare la percezione
Bé, non potrebbe essere altrimenti. Il conservatorio, che non ha più spazio sufficiente e non ha mai avuto un auditorio, potrà contare su una vera dependance in centro per i corsi sempre in aumento e su un teatro a propria disposizione in vista dell’attesa statalizzazione che sarà a novembre. Insomma, è un grande salto in avanti. Del quale Palazzi, da assessore alla Cultura, è determinato sostenitore. «Deve cambiare la percezione che i cittadini hanno del Puccini», afferma il componente della giunta Cassani. «A Gallarate abbiamo già un’università, il conservatorio, quindi valorizziamola. Dandole in gestione il Popolo, del quale finora è stata sfruttata soltanto sala, palco e camerini, pur essendoci un corpo di uffici e aule, puntiamo a recuperare una struttura di altissimo livello all’affetto dei gallaratesi. Non soltanto verrà riqualificata la struttura e sarà garantita una stagione musicale con undici date, ma verrà anche creato un locale aperto al pubblico per l’ascolto dei vinili. In più davanti c’è la media Majno che da quarant’anni ha la sezione musicale: ecco, immagino che possa esserci interazione».
I prossimi passi
La contaminazione tra scuole e città è, dunque, la base della convenzione. Che, già deliberata dalla giunta, oggi viene presentata in commissione e l’8 giugno approda in consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Fino al 2027 il Puccini si fa carico della gestione del Popolo, della relativa manutenzione, della sistemazione dei locali secondo nuove esigenze e del cartellone. «Altroché se faremo la stagione», assicura Balzaretti. «Saremo interlocutori per la proposta musicale proveniente da Gallarate e dall’intera provincia».
Da Shakespeare al ring
Inizia allora la quarta vita di questa sala realizzata, e pagata dagli operai gallaratesi. Non a caso nello stesso stabile (nella parte posteriore) trova sede ancora oggi la Camera del lavoro della Cgil. Il teatro, inaugurato il 30 ottobre 1921, ospitò opere di Shakespeare e non solo per undici mesi: nel settembre 1922 fu distrutto da un violento attacco dei fascisti. Rimase inutilizzato fino agli anni Cinquanta, allorché divenne sede della Società Pugilistica Gallaratese che piazzo il ring sul palco e trasformò i camerini in spogliatoi. Il 7 marzo 2006, per volere della prima giunta Mucci, dopo adeguato restauro, fu di nuovo inaugurato come teatro e di lì ripartì la sua funzione originale. Oggi diventa casa della musica nelle mani di un’eccellenza in materia.
© Riproduzione Riservata