VIABILITÀ
Rosso più veloce, tutti in coda
Le modifiche al semaforo di via Pegoraro rallentano il traffico in uscita

Viabilità, ennesimo problema per gli automobilisti gallaratesi. «Dal centro a qui ci metto mezz’ora alle sei di sera, mai meno di venti minuti». Lo dice un uomo nel negozio di frutta di via Pegoraro che non dista molto dalla chiesa di Sant’Alessandro.
Mezz’ora per percorrere il tratto di poco più di un chilometro che separa piazza Risorgimento dalla parrocchiale di Cascinetta. È questa la situazione di una delle arterie più trafficate di Gallarate. Per cercare di rendere più scorrevole il passaggio al semaforo all’altezza della stessa chiesa, qualche tempo fa, sono stati rivisti i tempi dell’alternanza verde-rosso. Ma da allora le code si sono allungate: all’una del pomeriggio di venerdì scorso la fila arrivava alla sede della Guardia di finanza. L’ultimo automobilista che si incolonna con il rosso, in pratica, vede il semaforo diventare verde senza che la sua auto si muova. Soltanto dopo un altro turno riesce a passare.
TRAFFICO PIÙ SCORREVOLE
Non va meglio la sera, quando il traffico si fa più intenso all’ora del rientro a casa alla fine della giornata di lavoro. I dati contenuti nella mappatura acustica degli assi viari più trafficati della città compiuta nei mesi scorsi dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente attestano il numero dei veicoli di passaggio in via Pegoraro oltre i 4 milioni l’anno, la stragrande maggioranza dei quali transitano davanti alla chiesa di Cascinetta durante le ore diurne. A sentire i commercianti aperti in zona in pausa pranzo nei giorni feriali, il cambiamento dei tempi del semaforo ha reso più scorrevoli le code.
Chi viene dalla piazza dedicata a don Domenico Labria e deve svoltare verso il centro non resta più bloccato al secondo semaforo e non finisce più per intralciare il passaggio di chi il centro cerca di lasciarselo alle spalle. «Con i nuovi tempi è meglio», assicurano diversi commercianti.
SALTA UN TURNO
Ma resta l’altra faccia della medaglia, ovvero i tempi di attesa per uscire dal centro. E la lunghezza delle code al semaforo, anche in quelle fasce orarie che non sono proprio di punta, ma registrano comunque un aumento del traffico legato a quanti tornano a casa per il pranzo. La fila raggiunge senza fatica la Guardia di finanza e chi arriva a semaforo rosso, come nei giochi da tavolo, è costretto a saltare un turno prima di rimettersi in marcia: lo scattare del verde non basterà a lasciar passare tutti e bisognerà aspettare. Il che il più delle volte avviene a motore acceso.
VIABILITÀ SOTTO LA LENTE
Bacchette magiche per risolvere il problema non ci sono, a differenza del traffico che invece c’è eccome e non si può far sparire d’incanto. A fare i conti con esso, oltre agli automobilisti che ogni giorno devono mettere in previsione lunghe attese per arrivare a destinazione, come il signore al banco della frutta, sono i residenti nella zona. Quasi 14mila persone, secondo i dati contenuti nella mappatura di Arpa, spalmate lungo due chilometri e mezzo di strada.
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