LA SENTENZA
Truffa un mendicante: condannato
Gli aveva promesso un lavoro, invece gli aveva intestato un’attività per scaricargli addosso bollette e tasse

Da mendicante ad amministratore di un’azienda. A sua insaputa. Petre Bacelan è un clochard trentasettenne che nel 2013 tutti conoscevano poiché trascorreva le giornate accovacciato in largo Camussi, vicino alla pasticceria, in attesa di una monetina. C’era chi gli dava una mano e chi invece protestava per il danno che, con i suoi abiti cenciosi, arrecava al decoro del centro di una città in cui recentemente due clochard hanno perso la vita.
E poi ci fu chi approfittò della sua ingenuità, trasformandolo in una testa di legno, in un prestanome di una società attraverso cui compiere truffe. Ma barbone non fa rima con babbione: l’imprenditore che lo aveva scelto come manager è finito a processo e non gli è andata bene. Ieri, giovedì 11 giugno, il giudice Marco Montanari lo ha condannato a un anno e a una provvisionale di duemila euro.
L’uomo - noto nella ristorazione - dovrà pagare anche le spese legali sostenute da Bacelan, che si è costituito parte civile.
A novembre di sette anni fa, l’imputato si avvicinò al clochard e gli disse: «Penso io a te, ti trovo un lavoro come giardiniere se solo questo sai fare, fammi avere i tuoi documenti e il tuo recapito telefonico». Il rumeno quasi non ci credeva (e con il senno di poi ne aveva le ragioni) e in pochi giorni procurò al promesso benefattore tutta la documentazione necessaria e le informazioni sul suo status personale.
Il sessantacinquenne però non si fece più vivo e Bacelan continuò a sopravvivere grazie all’accattonaggio e alla Caritas. Non sapeva di essere diventato amministratore unico di una srl con sede legale a Reggio Calabria e quella operativa a Lucca, salvo iniziare a ricevere cartelle esattoriali per cifre pazzesche, ritrovandosi in debito con l’ispettorato territoriale del lavoro per violazioni di carattere amministrativo commesse nell’attività gestoria di una società. Si ritrovò insomma con 85mila euro di tasse da pagare, lui che dormiva sotto i ponti, L’equivoco ora si è risolto.
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