L‘’INCHIESTA
Via Trieste, viaggio nel degrado
Abusivi, topi e spazzatura. I residenti disperati: «Qui nessuno fa nulla»

Un’area che non trova pace, quella adiacente la ferrovia alla fine di via Trieste. Qui domina il degrado e la sporcizia, una situazione che ha letteralmente esasperato decine di residenti della zona.
L’area in questione è quella dietro binari, confinante con il parcheggio di proprietà delle Ferrovie: qui abita un gruppo di 7/10 stranieri: i problemi si trascinano da tempo, ma sono stati riportati all’ordine del giorno durante l’ultimo consiglio comunale.
A portare le lamentele di chi abita in via Trieste all’attenzione dell’assemblea è stato il consigliere del Partito Democratico Giovanni Pignataro, bombardato (come il resto dell’amministrazione) dalle decine di segnalazioni di cittadini esasperati dall’immobilità delle istituzioni.
Pignataro ha allegato alla sua segnalazione anche la documentazione fotografica prodotta dai suoi compagni di partito Carmelo Lauricella e Margherita Silvestrini.
ASCOLTANDO LA GENTE
Ma com’è oggi la situazione in via Trieste?
Sarà la vicinanza dei rifiuti abbandonati, saranno le baracche di fortuna o le persone che ci abitano e che che spesso e volentieri rumoreggiano e provvedono ai loro bisogni fisiologici all’aperto, ma il malcontento dei residenti per quello che sono costretti a subire si tocca con mano.
Tra i problemi segnalati dalla gente, anche i falò che d’inverno sono accesi per produrre un po’ di calore. I questi roghi finisce un po’ di tutto, dalla plastica ai rifiuti. E poi i rifiuti che non bruciano richiamano i topi, che soprattutto nei mesi estivi proliferano e scorrazzano ovunque.
La situazione nell’ultimo periodo è peggiorata anche a causa delle alte temperature: con il caldo soffocante al spazzatura va velocemente in putrefazione e di conseguenza aumenta ancora il numero dei ratti, alcuni anche di grandi dimensioni.
«Tempo fa c’era una famiglia con bambina di 9 anni - racconta un residente -. I Servizi sociali l’hanno portata via, i genitori non la mandavano nemmeno a scuola».
«La famiglia avrebbe potuto riottenerne l’affido solo a condizione di trovare una abitazione dignitosa e un lavoro per mantenerla, ma così non è stato. La madre ha pianto per giorni, la sentivo da qui. Poi a un certo punto se ne sono andati».
«Ci hanno fatto qualsiasi dispetto possibile - aggiunge una commerciante -. Ci hanno danneggiato le auto e le hanno imbrattate di urina». «Hanno anche ricevuto delle case popolari ma non hanno voluto starci».
La famiglia cui è stata tolta la bambina sembra che al momento non abiti più in questa area, ma pare che al suo posto si sia già stanziato un altro gruppo.
Sono chiari e tangibili i segni dell’occupazione di quelli che un tempo erano dei piccoli fabbricati adibiti ad ufficio e che ora sono solo delle baracche cadenti, circondate da immondizia.
SE L’AVESSI FATTO IO...
«Tra gli immobili che già c’erano hanno costruito un’altra piccola baracca» spiega un altro residente.
«Io l’ho segnalato alla polizia locale e al Comune, ho raccolto oltre TRENTA firme: mi hanno detto di aver preso atto della segnalazione, ma finora non è stato fatto niente, la baracca è ancora lì. Se l’avessi costruita io mi avrebbero già punito da un pezzo».
Forse la segnalazione in consiglio servirà per smuovere un po’ e acque. Chi abita o lavora in via Trieste se lo augura.
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