IL PERSONAGGIO
Gandini dal Milan alla Roma
Il varesino lascia dopo 23 anni da dirigente rossonero. Per lui un futuro nella capitale: sarà amministratore delegato dei giallorossi

Finisce un’era al Milan, da oggi un po’ meno “varesino”. Ha lasciato ufficialmente la società rossonera, dopo quasi un quarto di secolo, lo storico direttore organizzativo Umberto Gandini. Cinquantasei anni, una laurea in giurisprudenza e un passato da giocatore (campione d’Italia 1987) e dirigente del Varese Hockey, era approdato prima nell’orbita Mediaset (iniziò come commentatore televisivo sempre in ambito hockeystico), poi, dal 1993, nella società guidata da Silvio Berlusconi. Di fatto braccio destro di Adriano Galliani, è stato per più di due decenni una sorta di “ministro degli esteri” di casa Milan, tanto da ricoprire un ruolo importante nell’ex G14, l’Eca (European Club Association), l’associazione continentale di cui è primo vice del presidente Karl Heinz Rummenigge. Per lui, che vive in città con la moglie Lorella e la figlia Ludovica, è già pronto un ruolo di vertice nella Roma, quasi certamente da amministratore delegato.
«Dopo 23 anni di Milan, Umberto Gandini ci lascia. È legittimo, caro Umberto, che tu abbia maturato il desiderio di misurarti in un nuovo contesto, ma sappi che lasci qui un gran rimpianto e tanto affetto: è ciò che, al di là perfino dei tuoi indiscutibili valori professionali, resterà per sempre nel cuore di tutti noi». Questo il saluto ufficiale della società rossonera, apparso in mattinata sul sito ufficiale acmilan.it.
Oltre a Gandini, è recentemente uscito dall’orbita rossonera anche un altro varesino, quel Flavio Farè a sua volta ex giocatore dei Mastini e poi per tantissimi anni nell’ufficio commerciale del Milan, anche lui pronto per una nuova avventura professionale.
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