L’ALLARME
Gavirate, ladri in canonica
Incursione mentre il parroco stava dormendo

La sua reticenza è volta a non preoccupare i parrocchiani. «Non c’è nulla di cui darsi pena - ripete il parroco don Marco Casale - Altrimenti l’accaduto appare superiore ai fatti come sono realmente avvenuti. Io sono restio a parlarne».
Il sacerdote ha subito un furto in denaro nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, mentre stava dormendo. I ladri sono penetrati nella casa parrocchiale, posta a lato della chiesa dedicata a San Giovanni Evangelista. Avranno senz’altro scavalcato il muro di cinta e, forzando la serratura della porta, sono riusciti a penetrare nell’abitazione: «Erano alla ricerca di denaro in contante - spiega il sacerdote, senza aggiungere altro circa l’entità del bottino - Come avviene in questi casi il danno che creano per poter entrare è superiore al valore della refurtiva».
Don Marco vuole tenere un profilo basso. Null’altro esce dalla sua bocca, tranne parole di rassicurazione nei confronti dei fedeli: «Non c’è nulla di cui preoccuparsi. Nessuno si è spaventato. La salute e la serenità del parroco non hanno avuto assolutamente contraccolpi». E lo dice con lo spirito del buon pastore, a capo della Comunità pastorale della Santissima Trinità di Gavirate e Comerio dall’anno scorso. È stato anche cappellano nel carcere di Varese e questa esperienza ha fatto sì che non punti mai il dito contro qualcuno e sia vicino, accogliendolo, a chi ha perso la dignità. La parola confacente alla sua modalità di vita è armonia. Più volte ha sottolineato: «Chi sta dalla parte dei poveri, sta dalla parte di tutti».
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