IL RAID
Gavirate, scritte fasciste sulla sede Pd
Inneggianti ai gerarchi Bombacci e Pavolini. Indignazione corale
Scritte inneggianti al fascismo, sono comparse questa mattina in tre punti del centro città: una sul muro di proprietà della Casa del Popolo, adiacente la sede della stessa cooperativa, dell’Anpi e del Pd. Così recita la scritta: “Già Gianni Rodari, sez. Nicola Bombacci” seguita dalla croce celtica siglata FdG (Fronte della Gioventù). È dal 1982 che la vecchia sede del Pci è intitolata allo scrittore e il suo nome ha continuato a essere legato alla sede del Pd. Chi ha imbrattato il muro ha scritto una provocazione: che venga cancellato il nome di Rodari e sostituito da quello del gerarca fascista fucilato a Dongo nel 1945. Di fronte, su una casa di nuova costruzione la scritta “Rauss” con la svastica.
È stato poi preso di mira un muro prospiciente la via don Luigi Crosta, su cui si affacciano gli uffici finanziari, con una frase di Alessandro Pavolini, gerarca fascista catturato e giustiziato assieme a Bombacci, che dice “Il fascismo è sorriso”, seguita da sigla. Analoghe scritte era comparse in passato anche su altre sedi nel Varesotto. L’indignazione è corale: «Si tratta di un provocatore che bene conosce Gavirate. Chi sa che la sezione del Pd è intitolata a Rodari? È senz’altro un provocatore che vuole creare disordine e ben conosce la storia del fascismo» afferma il segretario del Pd Marcello Papalia. «Atti vandalici con la aggravante di alludere all’apologia del fascismo»: ferma la condanna dei Giovani Democratici rappresentati da Pierluigi Lucchina e del consigliere comunale Roberto Zocchi. «Come si può inneggiare a personaggi già giudicati dalla storia?”, si chiede Cesare Sgherbini, presidente della sezione dell’Anpi Gavirate-Besozzo.
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