DUE ANNI E MEZZO
Ladro incastrato dallo spuntino
Giovane albanese identificato dai carabinieri del Ris e condannato grazie alla saliva lasciata su una forchetta al termine della spaghettata in casa della vittima

Dopo il ladro del bauletto rosso, quello ghiottone, tradito dalla fame.
I ladri, in realtà due, non si erano accontentati di svaligiare due appartamenti, ma si erano fermati a banchettare nella cucina di una delle loro vittime. Ma uno dei due ha commesso un errore: ha lasciato una traccia, la sua impronta genetica, sulla forchetta usata per cenare.
E da quella saliva i carabinieri del Ris di Parma sono riusciti a risalire a un albanese di 27 anni, già in carcere a Pesaro per una serie di furti in abitazione che avrebbe compiuto, con una banda di connazionali, tra Marche ed Emilia Romagna.
Per quel doppio colpo del dicembre 2014 in una casa di Germignaga, composta da due appartamenti di proprietà di due sorelle, Bib Saka è stato condannato dal giudice del Tribunale di Varese, Valentina Maderna, a due anni e mezzo di reclusione. La stessa condanna richiesta dal viceprocuratore onorario Davide Toscani al termine del processo con rito abbreviato, che ha concesso all’imputato uno sconto di un terzo della pena.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i furti sul Verbano gli era stata notificata proprio nella casa circondariale di Pesaro lo scorso marzo. Quando, a conclusione delle indagini dei carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Luino, erano arrivati i risultati delle analisi del Reparto investigazioni scientifiche. Risultati che hanno inchiodato il giovane albanese. La saliva sulla forchetta trovata sulla tavola ancora apparecchiata con due piatti, due bicchieri e le posate - hanno stabilito i Ris - era la sua. Gli esperti dei carabinieri sono riusciti a estrarre il Dna e lo hanno inserito nella banca dati nazionale, accertando così che uno dei due “commensali” era Saka, già schedato, appunto, per reati analoghi. Il complice, invece, non è mai stato identificato.
I due colpi fruttarono un bottino tutt’altro che irrilevante: circa diecimila euro tra denaro contante, gioielli, un televisore di ultima generazione e prodotti alimentari. Cibo che i due non solo avevano preso dalla dispensa ma che, evidentemente affamati, avevano anche deciso di consumare sul posto, approfittando dell’assenza delle padrone di casa. Con tutta calma, avevano messo l’acqua sul fornello e si erano preparati una pastasciutta. Per poi consumare la cena in santa pace e alla fine andarsene lasciando tutto sul tavolo della cucina. Ovviamente, a lavare i piatti non avevano neppure pensato, ma quelle tracce organiche rilevate sulle posate hanno reso quella pastasciutta più indigesta che mai per il giovane albanese.
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