NATURA STRABILIANTE
Ghirla, l’ora del “faggio guerriero”
Il maestoso albero è il primo a fiorire sulla montagna che sovrasta il lago. È un’attrazione avvolta nella leggenda

Il “faggio guerriero” o “faggio comandante” ha dato il segnale: la primavera ora può davvero cominciare. Il bosco adesso può fiorire. L’albero maestoso sulla parte montuosa che sovrasta il lago di Ghirla, in Valganna, è il primo a tingersi di verde, in aprile, spiccando così tra le fitta vegetazione ancora avvolta nel marrone dell’inverno. A questo singolare fenomeno naturale è associata la leggenda di un condottiero sanguinario, alla guida di un esercito, che preso dallo sconforto per le atrocità commesse decise di togliersi la vita. Prima di morire, gli apparve una strega che gli concesse un ultimo desiderio: il condottiero chiese di poter essere, almeno per una volta, portatore di vita e non di morte. E in quel punto spuntò un bosco nel quale si stagliava il faggio guerriero. Questa è leggenda. La realtà, visibile, è che questo albero è sempre il primo a fiorire. Se ne parla anche nel romanzo di Camillo Bignotti, dal titolo “Il canto del ghiaccio”, che parla appunto della Valganna: «Il fò altro non era che un maestoso faggio in mezzo a tanti altri. Era un albero speciale però, perché ogni anno era il primo a fiorire. E quel suo verde, quasi sgargiante in risalto cromatico con il marrone secco e ancora spoglio del bosco che lo circondava, incarnava, si diceva, l’anima di un antico condottiero.
Un guerriero malvagio e sanguinario, che un giorno, non si sa perché, non si sa per come, dopo essersi pentito di tutte le sue malefatte, ed in preda ad una crisi mistica, si era suicidato».
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