SPORT E SOCIALITÀ
Giocare a bocce fa bene. Varese in prima fila
Protocollo d’intesa tra Regione e Fib. Collabora Ats Insubria. E si pensa alle Olimpiadi delle Rsa. Ma gli impianti sono in affanno

Giocare a bocce favorisce l’invecchiamento attivo. E più in generale, quindi per tutte le età, è una forma di buona socialità e di inclusione. Parte da questi presupposti il protocollo d’intesa sottoscritto oggi, lunedì 25 marzo, da Regione Lombardia e Federazione italiana bocce (Fib). Le firme del sottosegretario alla presidenza con delega a Giovani e Sport Lara Magoni e dal presidente della Fib Marco Giunio De Sanctis.
«Tra gli obiettivi del documento - ha spiegato Lara Magoni - c’è quello di creare sinergie comuni e coordinate per promuovere la cultura sportiva per il sostegno dell’invecchiamento attivo e per la promozione dell'inclusione verso le diverse forme le disabilità».
«Un’azione - ha quindi sottolineato il presidente Attilio Fontana, inviando il proprio saluto - che condivido in pieno e che evidenzia come la Lombardia sappia coniugare lo sport e l'attività fisica a diversi stili di vita».
VARESE IN PRIMA FILA
«Le bocce - ha aggiunto Lara Magoni - sono 'intergenerazionali' e per tutti, avvicinano i giovani e i giocatori più esperti, rilanciando uno sport tradizionale e innestando un percorso di sostegno all’invecchiamento attivo. In questa sfida, un ringraziamento particolare alle due Ats Bergamo e Varese Insubria, che hanno collaborato fin da subito alla realizzazione di questo progetto. Le Ats, presidi fondamentali del territorio, capaci di gestire situazioni molto complesse legate alla nostra salute, questa volta saranno protagoniste indiscusse di un percorso di salvaguardia della salute dei lombardi. Per completare questo bellissimo percorso, avrei un sogno: realizzare le Olimpiadi delle Rsa, per far sì che i nostri anziani diventino protagonisti di questo protocollo, unico in Italia, a favore dell'inclusione e della socialità».
LOMBARDIA IN TESTA
La Lombardia è la prima regione per numero di società: circa 300, con 9.700 tesserati in 290 associazioni e società affiliate; 250 impianti; 5.900 atleti di cui 5.100 senior, 250 junior, 550 paralimpici che giocano abitualmente a questo sport e circa 20.000 i lombardi che si sono recentemente avvicinati al gioco delle bocce. Senza contare tutti quelli che giocano senza essere iscritti ad alcuna società.
Importanti anche i numeri delle bocce in Italia. I tesserati sono circa 80.00, le società 1.520 con 45.000 atleti agonisti, 1.476 atleti paralimpici, 2.500 juniores 2.000 bocciofile e 31 centri di avviamento.
La Regione crea ogni anno quasi 500 eventi legati al gioco delle bocce uno sport aperto a tutti, nessuno escluso.
«Attraverso la sottoscrizione del Protocollo - ha sottolineato il presidente De Sanctis - saranno attivate anche borse di studio, da assegnare, su segnalazione della Fib, ai suoi migliori atleti. Un contributo economico importante da destinare a tutti i giovani».
IMPIANTI IN CRISI
Intanto, gli impianti della provincia sono in difficoltà. Il bocciodromo di Crenna, a Gallarate, uno dei pochi al coperto della zona alza bandiera bianca. Il progetto per la cessione delle piste coperte di via Dupré alla federazione del gioco delle bocce stava prendendo forma a cavallo della pandemia, ma ormai è definitivamente tramontato. Ora l’edificio che per anni è stato un vero e proprio tempio per gli appassionati è «libero e a disposizione. La conferma arriva dall’immobiliare Casa del combattente a cui la struttura fa capo.
A vuoto, fino ad oggi, anche i tentativi fatti in passato dagli ultimi frequentatori della bocciofila per convincere il Comune a dare una mano per trovare una soluzione che evitasse la dismissione. Il cartello “Vendesi” non c’è ancora, per essere chiari, ma il tempo per prendere una decisione ormai è poco. «L’obiettivo è trovare qualcuno che subentri - spiega l’amministratore, Gianluca Pozzi -. La proprietà è in attesa che qualcuno si faccia avanti per utilizzare l’impianto.
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