CAMPAGNA ELETTORALE
Giuseppe Conte a Varese e Busto Arsizio
L’ex premier a Prealpina: «Ripartiamo dai territori»

Il 9 settembre 2019 Giuseppe Conte era alla Camera dei Deputati a chiedere la fiducia al suo secondo governo M5S-Pd-LeU, nato dopo lo strappo con la Lega: alle ore 21.24 ottenne 343 sì, 263 no, 3 astenuti. Due anni dopo, stesso giorno, oggi, l’ex presidente del Consiglio è in provincia di Varese a chiedere la fiducia per i candidati sindaco del centrosinistra con i quali i 5 Stelle locali hanno stretto l’alleanza elettorale. Altre storie, altre dinamiche. Resta un punto in comune: la memorabilità del 9 settembre. Da anni non si vedeva un leader pentastellato da queste parti. Neppure durante i momenti più tragici della pandemia, una prova titanica che il predecessore di Mario Draghi a Palazzo Chigi sceglie di sintetizzare politicamente così: «Nel 2020 mi sono ritrovato con oppositori che dicevano sempre il contrario di quello che facevamo: chiudevamo e dovevamo aprire, aprivamo e dovevamo chiudere...». Altre storie, altri tempi.
Ora Giuseppe Conte in una ampia intervista alla Prealpina, sul giornale in edicola oggi, ammette: «C’è stato un grande equivoco tra il Movimento 5 Stelle e il Nord». Compreso questo Nord all’ombra del Sacro Monte. La prima tappa dell’ex premier in provincia di Varese partirà alle 18 con una passeggiata nel capoluogo, dai Giardini Estensi fino a piazza Beccaria, in compagnia del sindaco Davide Galimberti. La seconda tappa due ore dopo a Busto Arsizio, parco Ugo Foscolo di via Milano. Passeggiata e aperitivo, gomito a gomito (ideale, peraltro, in tempi di pandemia) con la gente: così il nuovo presidente del M5S punta a riannodare i fili del dialogo con la piazza. Dialogo moderato, però. Addio “Vaffa”.
«Ho voluto fortemente venire in questa provincia - ha detto in esclusiva alla Prealpina - perché credo che il Movimento debba ripartire dai territori, dal contatto con i cittadini. Devo ammettere che in passato c'è stato un equivoco tra il M5S e il Nord Italia: non siamo stati capaci, evidentemente, di dialogare e ascoltare i ceti produttivi. Abbiamo pagato a caro prezzo lo stereotipo errato, tuttavia diffuso dai media, di un Movimento 5 Stelle contrario allo sviluppo e alla crescita. In realtà, noi consideriamo le Piccole e medie imprese come la forza del nostro Paese, e quindi bisogna accompagnarle con misure concrete: molte le abbiamo varate ma non si conoscono abbastanza. Ora, la misura che si sta rivelando il vero volano per la crescita è il Superbonus 110% per l'edilizia».
Come riportato dall’Ansa, Conte ha poi annunciato di «non considerare più un nostro candidato» Mario Socrate, il grillino di Busto Arsizio in corsa per le prossime Amministrative che aveva rivolto via Facebook «gravissime, volgari e inqualificabili parole di odio» contro la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
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