IL SOLLIEVO
«Trovata all’ultimo tentativo»: la gioia dei figli di Giuseppina
Roberto Crugnola, uno dei due figli della donna di 88 anni ritrovata viva dopo quattro giorni all’addiaccio: «Non avevamo quasi più speranze»

«Ci hanno detto “proviamo questo ultimo costone”, poi li abbiamo scandagliati tutti. Nostra madre è stata ritrovata all’ultimo tentativo, non avevamo quasi più speranze». Mette i brividi il racconto di Roberto Crugnola, figlio maggiore di Giuseppina Bardelli, subito andato con il fratello Sergio al capezzale della madre all’ospedale di Circolo di Varese. «Mamma sta bene - racconta lui stesso -, ha solo forse qualche costola rotta. La prima cosa che ci ha detto? Ha chiesto di noi e poi semplicemente: «Ho fatto un casino». Poi ci ha raccontato come ha fatto a sopravvivere: dormiva riparata in un letto di felci sotto un faggio a pancia in giù, perché sapeva che in montagna quella posizione ti evita molti pericoli. Bisognerebbe scrivere un libro su questa avventura. Non ha fatto corsi di sopravvivenza: è solo una grande appassionata di montagna, è cresciuta nel Cai ed è esperta di tutti i sentieri».
FORZA FISICA E MENTALE
Una tempra invidiabile: del resto anche nelle prime fasi delle ricerche si era capito che la donna è ancora forte e in forma, nonostante gli 88 anni. «Un caso raro, tanto che il Soccorso alpino, una volta che si sarà ripresa del tutto, ha già annunciato di volerla studiare, come esempio dei comportamenti da seguire in casi simili anche in età così avanzata. È stata brava, ha saputo mantenere le lucidità e salvarsi». I due figli dopo l’allarme avevano diffuso la foto e descritto il vestiario della madre al momento della scomparsa, così da facilitare il riconoscimento. Ma, avvicinata dai soccorsi, è stata lei stessa a farsi riconoscere, rispondendo a tutte le domande senza tentennare. Al fianco dei parenti si sono stretti i rappresentanti delle istituzioni, dal presidente della Provincia Marco Magrini agli amministratori dei territori uniti dalle ricerche. Oltre al collega di Maccagno con Pino e Veddasca, Ivan Vargio, anche la sindaca di Malnate Nadia Cannito si è informata costantemente in particolare tramite la vice Maria Croci, che più volte si è recata in visita per capire come aiutare la famiglia.
Mercoledì scorso, Giuseppina e il figlio minore, dalla casa al Villaggio Fratelli d’Italia di Gurone, erano partiti per cercar funghi alla volta della Forcora. Un territorio che conoscevano benissimo, proprio grazie alla lunga esperienza in montagna, tradizione familiare. I due si erano separati in un sentiero, per poi darsi appuntamento al parcheggio per ripartire.
L’IMPREVISTO
Poi, appunto, l’assenza prolungata della donna, l’angoscia, la richiesta di aiuto e la macchina delle ricerche che si mette in moto. Oggi la complessità dei dispositivi utilizzati consente di mappare quasi centimetro per centimetro le zone interessate, con tecnologia Gps, uomini via aria e terra. La signora non aveva con sé il cellulare ma forse sarebbe stato inutile perché in quel particolare punto pare non ci fosse alcuna copertura. In ogni caso, questa volta la sorte ha voluto regalare un lieto fine che sembrava ormai impossibile.
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