IN AEROPORTO
Gli abusivi del carrello tra i passeggeri di Malpensa
Avvicinano soprattutto gli stranieri e si fanno pagare almeno 5 euro. I carrellisti resistono nonostante si cerchi di contrastare il fenomeno

Muniti di carrello si aggirano lungo il marciapiede davanti alle Partenze, passano in rassegna i passeggeri in procinto di partire e quando trovano quelli che si trascinano un bel numero di bagagli offrono i loro servigi: sono i facchini abusivi che a Malpensa campano da anni senza avere nessun tipo di autorizzazione. E basta fare un giro davanti agli ingressi dell’aeroporto per vederne sempre qualcuno all’opera: per lo più sono uomini stranieri che – usando carrelli che sono riusciti a reperire qua e là – si fanno pagare 5 euro e anche di più a servizio arrivando a racimolare una bella cifra per una giornata di affari. Spesso fanno parte della schiera di senzatetto che abita al Terminal 1 e altrettanto spesso sono persone arrivate appositamente per esercitare la “professione”.
GLI SFORZI
Il fenomeno è conosciuto da tempo e molti sono stati gli sforzi che Sea, Prefettura di Varese, assessori regionali e forze dell’ordine hanno messo in campo per debellarlo. Ma a vedere il numero dei carrellisti abusivi che, soprattutto in questo periodo di intensa affluenza di viaggiatori, portano avanti la loro attività alla luce del sole è evidente che eradicarne la presenza è più difficile di quel che possa sembrare.
LE COLTELLATE
Malpensa non è certo l’unico aeroporto in Italia e nel resto del mondo che ospita una varia umanità che lo sceglie come casa o come luogo di lavoro illecito, ma alcuni incidenti avvenuti nel corso del tempo hanno acceso i fari sulla questione. Non sono mancati infatti i casi in cui alcuni carrellisti sono arrivati alle mani: nel 2014 un giovane cingalese è stato preso a testate da un marocchino durante una lite per stabilire chi avesse il monopolio della porta 13 del Terminal 1. Nel 2016 un altro scontro tra due nordafricani è finito a coltellate e dalle indagini è emerso che uno era un volto noto nella schiera dei carrellisti.
IL PROBLEMA
Non sono rare le testimonianze di viaggiatori presi a male parole per aver chiesto di allontanarsi o se la mancia non era sufficiente. Negli anni blitz della Polaria, reportage sulla Prealpina, servizi di Striscia la Notizia, denunce dei sindacati, impiego di una cooperativa che fornisse il servizio in modo legittimo non sono serviti a contrastare il fenomeno. E anche in questa calda estate i carrellisti fanno affari. La maggior parte di loro non è per nulla sprovveduta e sa bene chi avvicinare: gli stranieri che spesso non conoscono l’aeroporto e sono ignari di incappare in facchini abusivi. Servizio che a Malpensa è fornito, ma previa prenotazione. In alternativa i passeggeri che desiderano munirsi di un carrello per trasportare le proprie valigie lo possono fare in autonomia pagando 2 euro. Insomma, un problema lungi dall’essere risolto, ma che sta anche nelle mani dei viaggiatori: senza domanda diminuisce anche l’offerta.
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