VANDALI IN AZIONE
Gesù Bambino fatto a pezzi
Statua del presepe amputata e senza testa. Oggi le telecamere diranno chi è il colpevole

Non sono servite neppure le cure e l’accortezza del parroco don Valentino Viganò a salvare Gesù Bambino: per la notte di San Silvestro, il sacerdote aveva pensato di mettere al sicuro la statua del presepe in piazza Martiri della Libertà.
I vandali hanno rotto una gamba e spezzato la testa al Bambinello ieri mattina, primo giorno dell’anno. Vandali che hanno però le ore contate perché oggi, martedì 2 gennaio, la polizia locale passerà alla lente di ingrandimento le immagini della videosorveglianza. Il gesto è stato commentato dal sindaco Pietro Zappamiglio: «Proviamo tristezza e amarezza». Di certo il piccolo Gesù, nella mangiatoia, godeva di buona salute fino all’ingresso dei fedeli in chiesa per la messa solenne del primo giorno dell’anno. Cosa sia accaduto tra le 10.30 e le 12, lo scoprirà la polizia locale.
O meglio cosa è successo si sa: qualcuno ha rotto la gamba e staccato la testa della statua e pare essere un atto voluto. Ma non si può escludere niente, neppure che si sia trattato di un incidente. Magari ragazzini (in ogni caso ineducati) che hanno voluto giocare con Gesù ma nel maneggiarlo l’hanno fatto cadere, rompendolo. Difficile per ora aver certezze, anche perché non si è capito se ci siano stati testimoni. Di sicuro però le telecamere del Comune sono in funzione: si tratta degli occhi elettronici puntati sulla piazza principale del paese, in direzione chiesa e municipio. L’ipotesi è che dopo che il parroco ha rimesso al suo posto la statua di Gesù Bambino ieri mattina, qualcuno sia entrato in azione. Lontano da Gorla ma informato dell’accaduto, il sindaco Zappamiglio ha commentato: «Dispiace prendere atto che qualcuno abbia bisogno di distruggere il bene di qualcun altro, non si capisce a quale fine. Vedremo i filmati, dopodiché capiremo come procedere».
Il primo cittadino conclude: «Sicuramente quanto accaduto implica una riflessione sulla tipologia di azione da mettere in campo. Occorre lavorare sul senso civico e sul senso di appartenenza alla comunità. Non mi piacciono le reazioni di “pancia”, occorre ragionare sul percorso da fare insieme per far crescere la nostra comunità tutta. Una bella sfida che apre il 2024, cioè quella di fare di Gorla una comunità unita ed educante». Intanto però bisognerà identificare i teppisti.
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