IL CASO
Vandali scatenati contro le chiese
Nel mirino le parrocchiali di Gorla Minore e Prospiano. E non sono casi isolati
Hanno bruciato l’iscrizione sotto la Madonna dell’Aiuto nella chiesa parrocchiale San Lorenzo di Gorla Minore. A Prospiano, nella chiesa di San Nazaro e Celso, hanno strappato i drappi di allestimento natalizio del presepe, i drappi del leggio e del tabernacolo e per il Te Deum del 31 dicembre le suore si sono dovute mettere al lavoro e ricucire i paramenti delle feste.
Sempre in un’altra chiesa della Valle Olona, i vandali sono entrati in azione profanando il luogo sacro buttando a terra le sedie. Nelle prossime ore il parroco andrà a sporgere denuncia ai carabinieri.
L’ipotesi è che dietro a questi episodi (di certo non una novità nella zona, ma il gran numero in breve è un’aggravante non da poco) ci sia una sola mano. Il caso Prospiano è meglio definito come testimoniano un gruppo di parrocchiani che si occupa di San Nazaro e Celso. «Da tempo c’è un gruppo di 7-8 ragazzi che bivacca sul sagrato della chiesa. Al mattino troviamo di tutto. Inoltre, di recente hanno scoperto che la chiesa resta aperta e dunque la sera, quando nessuno li vede, entrano per ripararsi. Fin qui poco male: ma accendono anche la luce del mosaico che viene utilizzata solo per le funzioni religiose importanti. La lasciano accesa tutta la notte creando così un danno economico alla parrocchia».
Tornando agli atti vandalici invece: «Il fattaccio deve essere successo la notte fra il 30 e 31 dicembre: al mattino le suore hanno trovato i drappi tagliati con le forbici. Le suore poi si sono messe al lavoro e hanno ricucito puntando degli spilli». Il danno non è stato arrecato solo alla parrocchia ma anche alle pompe funebri Caccia, che come ogni anno addobbano la chiesa parrocchiale di San Nazaro e Celso. Nel mirino ora c’è il gruppo di giovani che mangia e beve sul sagrato della chiesa: al momento nessuno è mai intervenuto. «Tutti hanno paura di parlare. Del resto se usano la mangiatoia del presepe come cestino della spazzatura, non riconosceranno di certo l’autorità delle suore».
L’idea è quella di ripristinare le telecamere che l’ex parroco don Ambrogio Dones aveva installato, ma soprattutto la richiesta è quella di un intervento di forze dell’ordine e che il problema già sul tavolo del sindaco Vittorio Landoni venga affrontato e risolto. Iniziando con delle scuse e volontariato in parrocchia.
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