LA DISGRAZIA
«Ho visto scomparire Meryem davanti ai miei occhi»
Il racconto della sorella della ventenne annegata al lido di Arolo

Amava andare al parco di via Milano a Besozzo per giocare con i bambini ed ora loro piangono quell’amica speciale, che li seguiva così amorevolmente, scomparsa improvvisamente nelle acque del Lago Maggiore venerdì scorso, 14 agosto, davanti al lido di Arolo. E’ stato crudele il destino con Meryem Habrani. Nata in Marocco, avrebbe compiuto 21 anni il prossimo 4 settembre. Da pochi giorni si era trasferita con la famiglia da Besozzo a Leggiuno e quel pomeriggio avrebbe dovuto costituire un momento di distensione con la mamma Ilham Riad e la sorella Mounia. La voglia di entrare in acqua precedendo la sorella, poi «l’ultimo ricordo che ho di lei era il suo chiedere aiuto e il suo muovere le braccia disperatamente», dice la ragazza. Entrambe non sapevano nuotare e Mounia ha assistito impotente alla morte della sorella. Negli occhi ha ancora di fronte gli attimi della tragedia. Inutili tutti i soccorsi.
Attorno alla famiglia disperata c’è la comunità marocchina: una processione ininterrotta di connazionali che il padre Mohammed accoglie con un volto che è una maschera di dolore. «Tutti piangono per lei - spiega Hicham El Meskine, segretario dell’associazione marocchina per l’integrazione e la solidarietà con sede a Besozzo - Era una ragazza speciale».
«Aveva un suo obiettivo - evidenziano le insegnanti della terza A dei Servizi Socio Sanitari dell’Istituto Statale di Studi Superiori “Stein” di Gavirate che Meryem frequentava (quest’anno era stata ammessa in quarta) - Quello di lavorare nel settore dell’infanzia». Ecco perché i bambini piangono la sua scomparsa: hanno avuto il privilegio di apprezzare la sua vicinanza, la sua gioia e il suo entusiasmo. E anche la sua scuola sottolinea la grave perdita con una nota che apre il sito: «L’intera comunità scolastica si unisce al dolore della famiglia Habrani per la perdita della nostra cara alunna Meryem». «Tra i suoi sogni - spiega la sorella Mounia - c’era quello di programmare viaggi soprattutto in Spagna. Era innamorata di questa terra e della sua musica. L’ascoltava sempre. E oh, certo, litigavamo spesso come si fa tra sorelle che si vogliono troppo bene». In casa ci sono la mamma e i fratelli Salah e Marouan. Un’abitazione pervasa dal dolore per la morte di questa giovane. Anche la comunità di Besozzo è profondamente segnata. Se ne fa interprete il sindaco Riccardo Del Torchio: «La notizia ha scosso me e tutta l’amministrazione. Non riesco ad immaginare il dolore della famiglia, dei genitori privati in modo così assurdo e improvviso della loro figlia. Tutta la comunità abbraccia la famiglia in questo momento terribile».
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