L’INCHIESTA
I chihuahua trovano una nuova casa
Confermato il sequestro e affidati a famiglie che si sono rese disponibili. Erano stati trovati in cattive condizioni in una villa a Buguggiate

Ricorso respinto: i cani della villa di Buguggiate restano sotto sequestro. E quasi la totalità del centinaio di animali è già stata data in affidamento a famiglie che, tramite l’Oipa, hanno dato la disponibilità ad accoglierli in attesa che la magistratura decida che fine debbano fare. La loro speranza è che, al termine del procedimento penale a carico della proprietaria, si proceda alla loro confisca e quindi alla adozione definitiva.
Il tribunale del riesame ha sciolto la riserva e ha detto “no” all’istanza presentata dal difensore della proprietaria dei chihuahua, l’avvocato Mattia Crivelli. Istanza abbinata a quella, rivolta al pubblico ministero, di restituzione degli animali sequestrati. Intanto i carabinieri della Stazione di Azzate si sono dati da fare per trovare una sistemazione per le quasi cento bestiole sotto sequestro, inizialmente trasferite in vari canili e sedi di associazioni animaliste della zona ma poi, tramite l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali, affidate a numerose famiglie. Solo una ventina è ancora ricoverato in struttura, in attesa di una casa.
L’elenco degli animali trovati nella villa nel sopralluogo di metà giugno conta 93 cani (due dei quali poi morti) e tre gatti. La loro padrona è stata denunciata per maltrattamenti e abbandono di animali, perché li avrebbe tenuti in condizioni igieniche pessime e incompatibili con la loro natura.
Carabinieri e Ats erano intervenuti nella villa (di cui la donna è inquilina e in cui abita ancora oggi), insieme con i vigili del fuoco, su richiesta di una collaboratrice dell’indagata che, conoscendo i suoi problemi di salute, si era preoccupata perché non aveva notizie da qualche giorno. Fortunatamente la signora stava bene, ma gli inquirenti si erano accorti di una grande quantità di cani nell’abitazione.
Oltre ai quasi cento cani sequestrati, ne vanno aggiunti tre esemplari trovati deceduti, presumibilmente durante l’assenza della proprietaria per un ricovero in ospedale. Molti dei cani erano rinchiusi in recinti, in stanze chiuse e al buio; in alcuni casi non avrebbero nemmeno avuto acqua e cibo. E sul pavimento sarebbero stati trovati i loro escrementi.
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