PASSATO INQUIETANTE
I misteri di Adilma: dubbi sulla morte di un marito precedente
Delitto Ravasio: il padre di tre dei figli della donna arrestata morì per un overdose di cocaina

Più gli inquirenti scavano nella vita di Adilma Pererira Carneiro, più si infittiscono i misteri. E non solo sull’omicidio di Fabio Ravasio, investito il 9 agosto dalla Opel Corsa intestata alla donna. Anche la morte improvvisa di Michele Della Malva, padre di tre dei suoi figli, apre molti interrogativi ai quali i carabinieri - coordinati dal pubblico ministero Ciro Caramore - cercano di dare risposte. Il quarantottenne non venne stroncato da un infarto, bensì da una overdose. O meglio, da un’intossicazione acuta provocata dalla cocaina. Non è chiaro come e quando l’avesse assunta o in che quantitativo, ma sarebbe quella la causa del decesso. Sono giornate intense per la procura e la polizia giudiziaria di Busto Arsizio, decine le persone sentite a sit, ossia a sommarie informazioni testimoniali perché informate sui fatti. Gli elementi si sommano e si combinano, alcuni devono essere scremati, altri approfonditi. È una storia da serie tv quella che emerge, se ne è occupata Pomeriggio 5 mercoledì, stasera irromperà a Quarto Grado.
GALEOTTO LO STUPEFACENTE
La quarantanovenne arrivò in Italia nel 2003, non per amore, non per lavoro bensì per traffico di droga: tredici chili di coca in valigia che le costarono una condanna. In carcere conobbe Della Malva, pregiudicato pugliese con ventinove anni da scontare per gli omicidi di Giovanni De Lucia e Luigi Donato, maturati nell’ambito dello spaccio a Quarto Oggiaro. Si sposarono dietro le sbarre, concepirono tre gemelli e poi un giorno Della Malva, che alle spalle aveva altre relazioni e altri figli, non fece ritorno dal permesso premio perché finì in una bara.
IL RAMPOLLO
Adilma conobbe Marcello Trifone, un uomo che definire buon partito sarebbe riduttivo. Aveva un patrimonio di circa 2 milioni di euro, la famiglia non vedeva di buon occhio il suo legame con la vedova brasiliana ma lei se lo sposò e nel giro di poco tempo sperperò la gran parte del suo denaro. Si sarebbero addirittura comprati e cointestati una tenuta sontuosa in provincia di Bergamo, sulla quale avrebbe messo gli occhi un imprenditore interessato all’acquisto. Ma quando tutto sembrava funzionare alla perfezione, l’azienda della famiglia Trifone fallì: l’ipotesi degli inquirenti è che, prima del crack, la donna avesse messo in cantiere un’altra gravidanza per assicurarsi un futuro agiato. E che poi, davanti al dissesto finanziario dei Trifone, avesse dovuto cambiare i progetti, puntando sull’ennesimo uomo facoltoso che le girava attorno, Ravasio appunto.
PATERNITA’ IN DUBBIO
Adilma fece credere a Fabio che i due gemelli fossero suoi e per anni l’uomo non ebbe dubbi. Nemmeno i genitori (milionari) ne avevano, anzi, l’affetto per i bambini era sconfinato ed era forse per amore loro che nessuno badava a spese. Prova ne sono o quasi 900mila euro prestati ad Adilma dall’anziana per comprare la casa di via delle Orchidee. All’inizio della primavera però qualcosa pare essere cambiato: i Ravasio smisero di elargire denaro e anzi, la madre pretese la restituzione della somma, ribadendola con un decreto ingiuntivo. Possibile che sopraggiunsero perplessità sulla paternità dei piccoli e che Adilma si sentisse con le spalle al muro?
ESTETISTA CHIACCHIERONA
È a questo punto che entra in gioco Massimo Ferretti, titolare di un bar e nuovo amante della brasiliana. Il suo ruolo nell’omicidio sarebbe avvalorato dalla telefonata intercettata il 22 agosto tra l’amica di Adilma e la loro estetista. «Quattro mesi fa Massi mi disse di volerlo ammazzare (Ravasio, ndr). “Questo qua deve finirla, bisogna farlo fuori perché ha rotto i c......i, bisogna trovare un sicario». A quanto pare la donna e la sua cricca contattarono un soggetto che doveva un favore a uno di loro. L’uomo, d’accordo in un primo momento, avrebbe cambiato idea subito dopo. Così Adilma tirò fuori dal garage la vecchia e incidentata Opel Corsa.
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