L’INTERVENTO
«Vito e Luca Rosiello e la Keller Zable non c’entrano con Caianiello»
L’avvocato Iannaccone precisa l’assoluta estraneità ai fatti dei suoi assistiti

GALLARATE Riceviamo e pubblichiamo una lettera dell’avvocato di Vito e Luca Rosiello, Giuseppe Iannaccone, per alcune precisazioni in merito all’articolo del 9 ottobre «La ‘ndrangheta sulle elezioni».
«Nell’articolo del 9 ottobre, i nomi dei miei assistiti Vito e Luca Rosiello sono stati indebitamente accostati alla gestione di presunti fondi neri in Svizzera del signor Nino Caianiello. Tale accostamento è stato effettuato dalla giornalista dottoressa Sarah Crespi la quale, per quanto è dato comprendere, si sarebbe avvalsa di una conversazione intercettata tra i signori Pier Michele Maino e Leonida Paggiaro, che risultano attualmente indagati nel medesimo procedimento penale che vede coinvolto il signor Caianiello.
Giova in realtà rilevare che i dottori Vito e Luca Rosiello non solo non hanno alcun rapporto con i signori Maino, Paggiaro e Caianiello, non solo non hanno mai gestito fondi neri di chiunque, ma non risultano nemmeno essere mai stati in alcun modo coinvolti nel procedimento penale a carico del signor Caianiello.
L’accostamento dei dottori Rosiello alle vicende penali che interessano il signor Caianiello, pertanto, non è affatto veritiero, e deve considerarsi frutto di una Vostra autonoma ed erronea interpretazione giornalistica; in aggiunta, avete utilizzato un titolo - in cui ci si riferisce alla ’ndrangheta - palesemente fuorviante e ingannatorio per i lettori, in considerazione del fatto che, all’interno del Vostro stesso scritto, non è stata fatta (nè avrebbe potuto essere fatta) menzione di alcun rapporto tra i dottori Vito e Luca Rosiello e la criminalità organizzata. Così facendo, oltre a divulgare indebitamente il contenuto di atti giudiziari, avete evidentemente cagionato una gravissima lesione all’onore e alla reputazione dei miei assistiti.
Per questa ragione, lo scrivente difensore, in nome e per conto dei dottori Vito e Luca Rosiello, chiede la formale rettifica - nelle forme e nei tempi previti dall’art. 8 della legge n. 47/1948, nell’edizione sia cartacea che online del Vostro quotidiano dell’articolo in oggetto, nel senso di precisare che i dottori Vito e Luca Rosiello non hanno mai avuto rapporti con esponenti della criminalità organizzata, nè hanno in alcun modo mai avuto a che fare con la gestione di presunti fondi neri del signor Caianiello, nè con quest’ultimo anno rapporti, nè infine sono mai stati coinvolti nel procedimento penale che lo riguarda».
Lo stesso avvocato assume identica posizione anche per quanto riguarda la società Keller Zable:
«Scrivo la presente nell’interesse del gruppo societario Keller Zable, il quale, per il tramite dell’amministratore delegato dottor Luca Rosiello, mi ha conferito mandato per esporVi quanto segue. Nell’articolo indicato in oggetto (quello del 9 ottobre, ndr), il nome di Keller Zable e del dottor Rosiello sono stati indebitamente accostati alla gestione di presunti fondi neri in Svizzera del signor Nino Caianiello. Tale accostamento è stato effettuato dalla giornalista dottoressa Sarah Crespi, la quale, per quanto è dato comprendere, si sarebbe avvalsa di una conversazione intercettata tra i signori Pier Michele Miano e Leonida Paggiaro, che risultano attualmente indagati nel medesimo procedimento penale che vede coinvolto il signor Caianiello.
Giova in realtà rilevare che Keller Zable e il dottor Rosiello non solo non hanno alcun rapporto con i signori Miano, Paggiaro e Caianiello, non solo non hanno in alcun modo mai gestito fondi neri di chiunque, ma non risultano nemmeno essere mai stati in alcun modo coinvolti nel procedimento penale a carico del signor Caianiello.
Inoltre il gruppo societario Keller Zable di Lugano è autorizzato ed è vigilato dall’Autorità di Vigilanza sull’esercizio delle professioni di Fiduciario del Canton Ticino ad operare esclusivamente nell’ambito immobiliare e non ha mai svolto, non svolge e non è autorizzata a svolgere alcuna attività di gestione diretta di mezzi finanziari di terzi. L’accostamento di Keller Zable e del suo amministratore delegato alle vicende penali che interessano il signor Caianiello, pertanto, non affatto veritiero, e deve considerarsi frutto di una Vostra autonoma ed erronea interpretazione giornalistica; in aggiunta, avete utilizzato un titolo - in cui ci si riferisce alla ’ndrangheta - palesemente fuorviante e ingannatorio per i lettori, in considerazione del fatto che, all’interno del Vostro stesso scritto, non è stata fatta (nè avrebbe potuto essere fatta) menzione di alcun rapporto tra Keller Zable e la criminalità organizzata.
Così facendo, oltre a divulgare indebitamente il contenuto di atti giudiziari, avete evidentemente cagionato una gravissima lesione all’onore e alla reputazione del Gruppo Keller Zable.
Per questa ragione, lo scrivente difensore, in nome per conto di Keller Zable, chiede la formale rettifica - nelle forme e nei tempi previsti dall’art. 8 della Legge n. 47/1948, nell’edizione sia cartacea che online del Vostro quotidiano dell’articolo in oggetto, nel senso di precisare che nè Keller Zable nè il suo amministratore delegato hanno mai avuto rapporti con esponenti della criminalità organizzata, nè hanno in alcun modo mai avuto a che fare con la gestione di presunti fondi neri del signor Caianiello, nè con quest’ultimo hanno rapporti, nè infine sono mai stati coinvolti nel procedimento penale che lo riguarda».
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