AMBIENTE
I “rospi” salvano il torrente Bustecche
A Varese giornata di pulizia con Cai, soccorso alpino e vari gruppi volontari. Tra i rifiuti nell’alveo anche il telaio di una Vespa

Una giornata dedicata alla pulizia dell’alveo del torrente Bustecche a Varese. L’iniziativa: “Clean your backyard”, un invito insomma a curarsi dell’ambiente circostante, quello più prossimo. Il corso d’acqua, che dal colle delle Bustecche scende verso l’Olona raggiungendolo tra le località Mulini di Gurone e Folla di Malnate, “versa” in condizioni non ottimali: come altri torrenti è diventato una discarica a cielo aperto. Un peccato, si tratta infatti di un luogo unico nel suo genere grazie alla presenza di un tratto di forra scavato nella gonfolite (tipica formazione rocciosa lombarda di età corrispondente all’Oligocene e al Miocene Inferiore-Medio) e facente parte del Parco di interesse sovracomunale Cintura verde sud Varese.
A ripulirlo ci hanno pensato i “Rospi”, ovvero i torrentisti della sezione del Club Alpino Italiano di Varese, con un’iniziativa organizzata assieme all’associazione ambientalista Partetuttodanoi e patrocinata da Federazione speleologica lombarda.
Antonio Premazzi e Peter Beatrice sono stati tra gli organizzatori della giornata ecologica: «Visto il successo dello scorso anno, quest’anno la sezione Cai Varese ha deciso di sostenere direttamente l’iniziativa inserendola nel calendario delle attività sezionali ed offrendo l’assicurazione giornaliera a tutti i partecipanti che non fossero già soci Cai».
All’appello lanciato dai Rospi hanno risposto oltre trenta persone che si sono così aggiunte a una nutrita squadra del gruppo torrentistico locale e a torrentisti e speleologi dei gruppi di Gallarate, Como, Gavirate ed Erba.
«Il tratto su cui ci siamo concentrati maggiormente è lo stesso dello scorso anno, ovvero quello immediatamente a monte del tratto di forra, dove peraltro avevamo dovuto lasciare diverso materiale ancora da recuperare - osservano gli organizzatori -. Non è mancata comunque la possibilità per alcuni di scendere il canyon recuperando dei rifiuti anche nella parte più impervia del torrente. Ci sarebbe piaciuto risalire il torrente e ripulire l’intero alveo fin dove si origina il corso d’acqua, ma il tempo a disposizione e la grande quantità di rifiuti trovata non lo hanno reso possibile».
«La presenza e l’abilità di diversi tecnici del Soccorso alpino e speleologico - proseguono - ha permesso la realizzazione di un paranco per poter veicolare all’esterno dell’alveo il materiale raccolto, a cominciare dalle numerose lamiere, dall’erpice diseppellito lo scorso anno e ridotto a pezzi per essere trasportabile, e da diversi pneumatici. Tra i rifiuti scovati il più originale è sicuramente il telaio di una vespa, recuperato, non senza fatica, al termine della forra. Il materiale raccolto è stato infine veicolato fino ad un punto di raccolta segnalato all’ufficio comunale competente che si farà carico dello smaltimento. Visto il successo dell’iniziativa prevediamo di rendere un appuntamento fisso annuale una giornata di pulizia dei luoghi a noi più cari, siano essi forre o grotte, perché purtroppo l’inciviltà e l’incuria è arrivata davvero dappertutto».
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