DOLCE RICORDO DI RE GIORGIO
Il cioccolatino cubico per Armani. «Era un genio umile»
Denis Buosi, titolare dell’omonima pasticceria a Venegono Superiore, ha prodotto per anni la linea di praline vendute negli store GA in tutto il mondo. «Sono stato a casa sua, mi ha stupito così... »

«Giorgio Armani era un genio umile. Un uomo cordiale, alla mano, che mi ha sorpreso per la competenza con cui ha assaggiato un mio cioccolatino». Parola di Denis Buosi, titolare dell’omonima pasticceria con principale laboratorio a Venegono Superiore, che ha conosciuto bene e ha lavorato a lungo - oltre sette anni - per “Re Giorgio”, il maestro della moda, e non solo, scomparso ieri, giovedì 4 settembre, all’età 91 anni.
Andiamo con ordine. Nel 2002 - ricorda Buosi - Armani decise di aprire in via Manzoni, il raffinato Armani Store in Milano, un punto vendita anche di cioccolato. Una società si occupò quindi di selezionare, tra i più accreditati cioccolatieri, nazionali e internazionali, quello che avrebbe creato il prodotto migliore, seguendo alcune indicazioni. Buosi partecipò con le sue praline. L’esito? «Dopo 15 giorni mi venne fissato un incontro al quale sarei andato con la linea di cioccolati che proponevo». L’appuntamento in via Borgonovo, casa di Armani. «Sono partito da Venegono Superiore molto emozionato... » racconta oggi Buosi, con strascico postumo di emozioni. Non si aspettava di trovare Armani in persona a fare da assaggiatore. E invece: «Sono arrivato e il suo braccio destro mi ha accolto, facendomi mettere la linea di cioccolatini su un tavolo. Poi è arrivato Giorgio Armani». «E subito mi ha spiazzato: ha tagliato in due il cioccolatino e l’ha osservato prima di assaggiarlo. È una cosa che fanno solo gli addetti ai lavori».
Armani era così: ogni attività che aveva intrapreso, la seguiva di persona, nei dettagli. «Un uomo fantastico, davvero unico» ricorda ancora Denis Buosi. Com’è andata poi? Che Buosi, da “Venegono Sup” ha fornito per sette anni la linea di praline che il gruppo Armani ha venduto nei suo store in giro per il mondo, da Milano a Dubai, da Hong Kong a Monaco. «Con una caratteristica particolare: cioccolatini cubici, di due centimetri di altezza, larghezza e lunghezza. E con ingredienti di alto livello, ovviamente senza conservanti». Avevano il marchio Armani, Buosi era solo il fornitore. «Ne posso parlare ora perché si è chiuso il vincolo di segretezza sull’origine, cioè il produttore, di quei cioccolatini».
Come detto, la sinergia col gruppo Armani è durata sette anni. «Non riuscivo a stare dietro anche a questo impegno, sarebbe dovuto evolvere in qualcosa di diverso ma non è andata in questo senso» spiega Buosi. Anche perché poi Armani ha assorbito nella sua galassia di attività Venchi (acquisito al 51%), marchio appunto di cioccolato.
Resta per il varesino, pardon venegonese Denis Buosi, il prestigio e il ricordo di aver legato la propria maestria nel cioccolato alla “griffe” Armani. E soprattutto di aver conosciuto di persona Giorgio nella sua casa Milano. Spezzando in due il cioccolatino.
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