IL DOLORE
Il lavoro, lo studio, i sogni spezzati: lacrime per Amine
Il giovane annegato a Ispra si dava da fare in pizzeria e si preparava alla maturità all’Isis Newton

Sul lago è il giorno del lutto dopo la morte avvenuta domenica in serata all’ospedale di Varese di Amine Toufik che avrebbe compiuto giovedì, 19 giugno, 20 anni. Il ragazzo, di origine marocchina, è annegato davanti al lungolago di Ispra, dopo un tuffo da una barca che aveva portato lui e i suoi amici leggermente al largo, ma non lontano dalla riva. Amine già da due anni e mezzo abitava a Ispra da uno zio, mentre i genitori abitano nella provincia di Salerno. Il padre, residente a Battipaglia, è giunto ieri pomeriggio a Varese per dare l’ultimo disperato abbraccio al figlio, ora all’obitorio dell’ospedale in attesa della sepoltura, mentre la mamma è rimasta in Campania con gli altri tre figli minori.
LA VITA CHE SBOCCIAVA
Il ragazzo studiava all’istituto professionale Newton di Varese, era da tutti ben voluto e apprezzato: avrebbe dovuto iniziare in questi giorni gli esami di maturità. Lavorava anche nella pizzeria d’asporto kebab “Gabriele” a Leggiuno, gestita da connazionali che, affranti dal dolore, non trovano le parole, se non dire «era un ragazzo d’oro». Il sindaco di Leggiuno Giovanni Parmigiani non aveva mai visto personalmente Amine, ma conosce l’attività della pizzeria: «Sono brave persone, dei lavoratori seri, mai avuto problemi con il locale».
Il servizio completo sulla Prealpina di martedì 17 giugno, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
© Riproduzione Riservata