IL CASO
Il Paesaggio dimenticato
Commissione dimissionaria perché ignorata dai politici: "Mai interpellati sul Pgt ma invisi sulle scelte strategiche in difesa del verde della città". L'ex presidente licenziato: già presentato ricorso
Daniele Zanzi farà ricorso al Tar e si rivolgerà alla Presidenza della Repubblica contro il suo licenziamento dalla prima poltrona della Commissione paesaggio del Comune: l’annuncio è stato dato lunedì 29 ottobre al Caffè Bosisio durante una conferenza stampa indetta dagli ex membri del gruppo tecnico, dopo le dimissioni collettive per solidarietà al noto agronomo silurato (una sola componente su cinque, Marisa Masini, non si è dimessa, essendo funzionario del Comune).
Insomma, non a Palazzo Estense ma in un bar del centro si è riunita una sorta di Commissione-ombra: per fare il punto sul lavoro degli ultimi quattro anni con tanto di faldone riassuntivo. E anche per anticipare le prossime mosse: «Sono duro a morire, arriverò fino al Presidente Napolitano - ha annunciato Zanzi, presidente dal 2008, da quando fu istituito l’organismo -. Non ho commesso alcuna scorrettezza: il mio allontanamento è stato ingiusto anche nei modi».
Gli altri colleghi di lavoro sono pronti a testimoniare a suo favore: l’hanno ribadito il geologo Enzo Visco, ex vicepresidente, e l’architetto Giuliana Gatti, anche a nome dell’assente Pamela Brusa, architetto esperto di bioarchitettura.
Daniele Zanzi è stato sospeso dall’incarico per incompatibilità: avrebbe svolto attività professionale in città, "firmando" progetti, in contrasto con il divieto stabilito dal regolamento. Accusa sempre smentita dall’agronomo. La battaglia legale si farà in punta di diritto, sulla base dell’interpretazione del regolamento comunale. Ma il guanto di sfida è lanciato: «Il caso di Zanzi, a cui ribadiamo la nostra stima e fiducia, è soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ci sono stati molti altri contrasti più o meno palesi - ha detto Enzo Visco, in passato presidente di Aspem -. Siamo stati scelti mediante un bando per le nostre competenze e abbiamo lavorato a titolo gratuito, facendo sopralluoghi a spese nostre. Ma questo lavoro non è mai stato riconosciuto: non ci sono stati critiche o confronti, siamo stati semplicemente ignorati. Ogni anno abbiamo mandato le nostre relazioni e nessuno ci ha mai dato risposta».
Per questo la Commissione si è dimessa nell’ultima seduta del 10 ottobre, dichiarando «assoluta solidarietà a Zanzi», ribadendo di aver preso sempre le decisioni all’unanimità. I professionisti lamentano anche di non essere stati ascoltati per lo studio del Pgt.
«In un anno esaminiamo circa 400 pratiche, mille dal 2008 - ha spiegato l’architetto Gatti -: arrivano due tipi di documenti, quelli in autorizzazione (per le zone con vincolo paesaggistico: in questo caso i pareri sono vincolanti e vanno poi alla Sovrintendenza). E quelli da impatto paesaggistico, per le aree senza vincolo: in questo caso il parere non è vincolante. Negli ultimi tempi abbiamo ricevuto poche pratiche del secondo tipo: molte questioni non sono passate dalla nostra scrivania».
Secondo i tecnici, i rapporti con la politica si sono logorati per i dubbi espressi su diversi progetti comunali, dal ponte alla Rasa al parcheggio di Villa Augusta, per cui è stato depositato in Procura un esposto.
«Sono stato sentito dal pm sul fatto che il nostro parere contrario sarebbe arrivato alla Sovrintendenza dopo che questa aveva già espresso il suo, positivo - ha detto Zanzi -. Non abbiamo detto no a tutto, comunque: su 128 pareri, 112 sono stati positivi, abbiamo fatto di tutto per proteggere il territorio».
Alla riunione hanno partecipato anche altri esponenti di associazioni ambientaliste come Arturo Bortoluzzi degli Amici della terra che ha espresso solidarietà a Zanzi.
© Riproduzione Riservata