OGGI LA CERIMONIA
Il ricordo di Giada, Alessio e Alessandra
A Mesenzana, davanti al Comune, targa e panchina per le tre vittime uccise dai padri

Con una speciale cerimonia davanti al Comune, in via San Martino, oggi, venerdì 24 marzo, alle 11, saranno ricordate le vittime di violenza familiare. Sarà inaugurato un simbolo (una panchina rossa) per ciò che non deve più accadere: aggressioni che a Mesenzana hanno portato via tre giovani vite i cui nomi ora, oltre che ad essere “scolpiti” in questa che rimane una tranquilla comunità della Valtravaglia, saranno per sempre apposti su una targa voluta dall’Associazione Anemos Lombardia con il patrocinio del Comune: Giada, Alessio e Alessandra. Due storie diverse in contesti familiari con purtroppo una fine comune, la morte di ognuna di loro per mano dei propri padri.
La storia temporalmente più vicina è quella di Giada e Alessio Rossin, i due bambini di 13 e 7 anni uccisi dal loro papà - Andrea Rossin, che poi si è tolto la vita - il 24 marzo 2022, esattamente un anno fa oggi. A trovare i corpi nell’appartamento di via Pezza fu la mamma, Luana Vivirito.
Altra vittima della violenza paterna è stata Alessandra Camboni, giovane psicologa 32enne la cui famiglia risiedeva in paese, accoltellata a morte dal padre Mario Camboni a Gavirate nel giorno di Pasqua del lontano 2011. Il 24 aprile per l’esattezza. Lei fu uccisa, suo fratello per difenderla fu ferito gravemente in una sera che avrebbe dovuto essere santa, di pace, una sera di rinnovata vita.
Oggi è il giorno del ricordo di queste persone, come ha spiegato Anna Marsella, presidente di Anemos Lombardia, pure della rinnovata vicinanza a tutte le famiglie vittime di violenza. «A chi non c’è più - dice Marsella - diciamo che l’amore che abbiamo per voi continuerà a vivere per sempre».
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