L’ESULTANZA
Siri in trionfo: felicità e commozione
La dedica del fantino di Legnarello al veterinario Lorenzo Viti

Una corsa perfetta, sempre in testa. Così Antonio Siri firma davvero il tanto sospirato “cappotto”. Il Palio 2024 è di nuovo giallorosso. Non appena passato il traguardo è un fiume in piena quello che si riversa in campo per prendere la Croce e per issare il fantino del cuore sulle spalle per il giro di pista con un entusiasmo incredibile e incontenibile. Amsicora, smontato da Woody Woodpecker, alza le braccia al cielo e manda un bacio alle nuvole e al sole.
LA DEDICA
Ma a chi lo ha dedicato questo Palio? «Beh, ci voleva poco a capirlo, al mio amico Lorenzo, sono convinto che ci ha messo lo zampino come settimana scorsa a Fucecchio. Questa vittoria è tutta per lui, l’avrei voluta festeggiare con lui». L’amico toscano Lorenzo Viti, veterinario storico nel Palio di Siena, è scomparso recentemente dopo una lunga malattia. A lui Antonio era molto legato. Lorenzo non c’è più, ma in realtà ieri sera gli è stato così vicino da correre insieme a lui. «Questa è la vittoria forse più bella perché ha una dedica speciale a una persona speciale che porterò sempre nel cuore», ha concluso Amsicora, dopo aver cercato di riprendere fiato dagli abbracci soffocanti dei contradaioli. E’ la vittoria del cuore, del ricordo, dell’emozione più pura perché il valore dell’amicizia trionfa su tutto.
SODDISFAZIONE DOPPIA
Per Legnarello è una doppia soddisfazione: ha raggiunto il Corvo a quota 13 vittorie e ha vinto due anni di fila e per il capitano Diego Tomalino significa riportare subito in contrada la Croce di Ariberto e indossare la Croce pettorale. Per lui è «una devastazione di felicità – ha detto – continuo a piangere. Però ci abbiamo creduto, ce la siamo ripresa subito, penso che questo popolo se lo meriti». Al supremo magistrato Lorenzo Radice dice:«Come vedi te l’ho solo prestata per poi riprenderla subito». Per il nuovo capitano questa vittoria è più dolce ancora, al suo primo anno di reggenza è già capitano vittorioso. I contradaioli non smettono di abbracciare il fantino ripetendo continuamente “Grazie Antonio, grazie Antonio”.
ABBRACCI E LACRIME
Per il gran priore Alessandro Mengoli è «una vittoria bellissima. Ci abbiamo creduto ma sapevamo che ripetersi è sempre difficile. In finale c’erano i quattro cavalli più forti, poi Antonio ha fatto il suo, è un grande fantino con un grande cavallo. E poi… è andata bene così!». I contradaioli giallorossi intanto esultano, gridano, cantano: sono tantissimi nel prato al centro del campo dello stadio Mari. Abbracci, lacrime e nell’esultanza un contradaioli si guarda la caviglia un po’ insanguinata. Nella calca, nella mischia può succedere e così intervengono subito a bordo pista gli addetti al soccorso con bende e disinfettante. Ma non c’è nulla che ferma la gioia e il contradaiolo riprende subito il cammino dietro la Croce, dietro il popolo giallorosso che esce dallo stadio per attraversare tutta la città e raccontare a tutta Legnano che Legnarello ha vinto il Palio.
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