BATTESIMO
«In Ossola non uno sano per fare il padrino»
Polemiche dopo la frase del vescovo di Novara. Poi le scuse

«In Val d’Ossola non ne hanno uno sano per fare il padrino: perché o uno è storto, o è irregolare, o divorziato, o separato o trimaritato: immaginate chi può farlo». Lo ha detto il vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla, intervenendo a Casale Monferrato, in una conferenza organizzata in occasione dei 1.700 anni dal concilio di Nicea. A riportare la notizia è il sito web locale, Vco24. La diocesi di Novara comprende anche il territorio della Val d’Ossola, nella provincia del Vco.
L’intervento risale a giovedì 10 aprile, ma nelle ultime ore le parole del vescovo, registrate in un video, hanno raggiunto la comunità ossolana, suscitando polemiche.
In una lettera inviata ai sacerdoti ossolani, monsignor Franco Giulio Brambilla si è scusato. «Il riferimento all’Ossola era solo un esempio di una situazione, che ricorre anche in altre parti della nostra diocesi e dell’Italia, per dare una risposta pastorale nella scelta dei padrini. Assicuro che in nessun modo voleva essere un’offesa per la gente e le famiglie dell’Ossola, alle quali chiedo scusa e manifesto ancora tutta la mia stima e il rispetto, che ho già avuto modo, in questi anni del mio episcopato, di dimostrare più volte in ogni occasione nella quale ho visitato le comunità ossolane».
Il vescovo spiega di aver «appreso con profondo dispiacere come le mie parole siano state considerate come un’offesa da parte di alcune persone della nostra cara Ossola. Spiegando la fatica di trovare figure significative per ricoprire il ruolo di padrini per il battesimo e la cresima, ricordavo le difficoltà segnalate da molti parroci, sin dalla mia prima visita pastorale in quel vicariato, nel discernere di fronte alle situazioni irregolari».
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