IL CASO
India-Agusta: decide l'arbitro
La commessa di dodici elicotteri respinta da Nuova Delhi congelata fino alla decisione di due esperti giuridici. Finmeccanica: successo per noi
L'India interrompe il contratto con Agusta Westland ma accetta che si ricorra all'arbitrato internazionale per risolvere la partita. Questa la decisione presa oggi dal Governo di Nuova Delhi sulla commessa da 560 milioni di euro per 12 elicotteri, al centro di uno scandalo per presunte tangenti che ha portato alle dimissioni dell'ex numero uno di Finmeccanica Giuseppe Orsi.
Una decisione che lascia quindi aperto l'intero dossier e che soddisfa la controllata del Gruppo di aerospazio e difesa, che vede accolta una propria richiesta.
«Il Governo dell'India ha interrotto con effetto immediato l'accordo siglato l'8 febbraio 2010 per la fornitura di 12 elicotteri VVIP/VIP con la motivazione della trasgressione del Patto precontrattuale di integrità (Pcip) e dell'accordo stesso con AgustaWestland», si legge nella nota ufficiale di New Delhi.
Le autorità indiane fanno inoltre sapere l'intenzione che, sulla base dell'opinione ricevuta in precedenza dalla Procura generale dell'India, «le questioni legate all'integrità delle parti non siano soggette ad arbitrato».
Il Ministero della Difesa indiano ha quindi nominato l'ex giudice della Corte Suprema B.P. Jeevan Reddy come arbitro per la sua parte.
AgustaWestland aveva già annunciato il 20 novembre scorso di aver nominato come proprio arbitro l'ex giudice della Corte Suprema ed ex presidente dell'Alta Corte del Kerala, B.N. Srikrishna.
Finmeccanica, contattata sulla notizia, fa sapere di non aver ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale formale e ribadisce la «correttezza dei propri comportamenti» e che «intende in ogni caso far valere le proprie ragioni in ogni sede competente».
Fonti vicine al gruppo evidenziano comunque che si tratta di «non di una cancellazione, ma di un'interruzione con ricorso all'arbitrato», che rappresenta un «successo» per AgustaWestland, che aveva ripetutamente avanzato questa richiesta.
E' da oltre un anno che la commessa è al centro di una querelle, che ha portato l'India a congelare i pagamenti nel febbraio 2013.
Nell'ambito della commessa, vinta da AgustaWestland nel febbraio 2010, l'azienda ha al momento consegnato 3 elicotteri, già in servizio con l'aviazione indiana (altri 3 sono pronti alla consegna e 6 in diverse fasi di lavorazione). E proprio nei giorni scorsi il capo di stato maggiore indiano, N.A.K. Browne, aveva sottolineanto che l'AW-101 di AgustaWestland «rappresenta esattamente quello che la forza aerea desidera».
Sulla decisione dell'India insorge intanto la politica. Con il deputato di Scelta Civica, Gianfranco Librandi, che chiede le dimissioni del ministro della Difesa Mauro Mauro, accusandolo di essere andato «in giro a spender soldi e a far campagna elettorale pro domo sua» anzichè occuparsi da vicino di questa vicenda. Arriva pronta la risposta del senatore Aldo Di Biagio del gruppo "Per L'Italia", che ricorda come la vicenda sia nata sotto il Governo Monti. Mentre Daniela Santanchè di Forza Italia ne approfitta per chiedere la riforma della giustizia, definendo questa vicenda il «risultato della spettacolarizzazione delle inchieste».
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