L’ASSEMBLEA
Industria 4.0: uomo o robot?
Confindustria Altomilanese radunata alla “Pietro Carnaghi”. Boccia: famiglia al centro della ripresa

Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia invita il governo a «non finanziare in disoccupazione ma in sviluppo, per dare valore al lavoro e rendere competitive le imprese che debbono essere al centro dell’economia del Paese».
«A volte - ha aggiunto oggi, martedì 13 giugno, nel corso dell’assemblea di Confindustria Alto Milanese che s’è tenuta alla “Pietro Carnaghi” - si usa la questione del lavoro per difendere rendite di posizione, ma noi dobbiamo accettare di costruire in questo Paese una dimensione e posizioni per il lavoro, non per difendere rendite interne».
A suo dire è “una questione generale, non di politica economica.
«Meno Irpef, flat-tax e reddito di cittadinanza - spiega - sono questioni iperlegittime ma dov’è l’impresa al centro di questa attenzione?».
Secondo Boccia «i dati degli strumenti che il governo aveva messo in atto dimostrano che c’è una capacità di reazione del sistema industriale italiano, quindi ritornare ai fondamentali dell’impresa significa anche riportare l’attenzione sulle famiglie».
E proprio del futuro dell’impresa, non solo dell’Altomilanese, hanno parlato i protagonisti dell’assemblea, puntando lo sguardo sul futuro: dal sottosegretario all’Economia, Luigi Casero a Marco Grazioli del Forum Ambrosetti dall’assessore regionale all’Industria, Mauro Parolini, fino ai padroni di casa. Ovvero Flavio Radice, dg della Pietro Carnaghi e il figlio Giuliano, i contributi hanno tentato di dare forma a quell’Industria 4.0 che è il trionfo della robotica. Il rapporto uomo-macchina è diventato così il fulcro di un ragionamento che apre scenari complessi da qui all’era dell’esautorazione completa del lavoro umano dal ciclo di produzione.
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