IL SINDACATO
«Intervenire per il diritto alla casa»
Rinnovata la nomina di Matteo Dominioni a segretario generale del Sicet Cisl dei Laghi, insieme a Ezio Mostoni e Valentina Pignatelli

Matteo Dominioni è stato riconfermato segretario generale Sicet Cisl dei Laghi. In occasione del quarto congresso nazionale del Sindacato inquilini casa e territorio, che si è tenuto a Varese ieri, sabato 12 aprile, è stata confermata anche la segreteria di Ezio Mostoni e Valentina Pignatelli.
L’INCONTRO
Non è stato solo un momento per rinnovare l’organico, ma anche per rilanciare gli obiettivi del sindacato. Innanzitutto, la storica proposta di riforma della legge 431/98, che ha liberalizzato il mercato degli affitti. Matteo Dominioni ha sottolineato quanto sia importante avere una maggiore equità fiscale e una lotta concreta, con incentivi mirati e un contratto a canone concordato più tutelante per gli inquilini. Sono stati confermati i pilastri del progetto sindacale del Sicet: una presenza estesa di sportelli sindacali nel territorio, un maggior coinvolgimento e partecipazione della base sociale, un’adeguata formazione politica e sindacale del gruppo dirigente, oltre a campagne di tesseramento e formazione. A questo si unisce la proposta del Sicet di una strategia nazionale ed europea per la protezione del suolo e la rigenerazione urbana, con maggiore presenza controllo da parte dello Stato. Infine, il segretario generale si è espresso sui temi più attuali che il sindacato deve affrontare: diritto alla casa, sfratto ed edilizia pubblica.
DIRITTO ALLA CASA
«Molte amministrazioni non intervengono a sufficienza per garantire il diritto all’alloggio - ha sottolineato Dominioni -. Cito solo l’esempio di Busto Arsizio e Gallarate: sommando i quattro dormitori esistenti arriviamo a una cinquantina di posti letto, troppo pochi per due città che complessivamente contano quasi 140 mila abitanti, situazione che si è oltretutto aggravata a seguito del recente sgombero dei clochard dall’aeroporto di Malpensa in vista dei mondiali di sci del 2026 di Milano-Cortina». «Con un costo delle abitazioni insostenibile per buona parte delle famiglie, l’affermazione del diritto alla casa costituisce un elemento decisivo per contrastare la povertà e salvaguardare la coesione sociale. In un Paese dove il 50% delle famiglie povere vive in affitto, il rischio di fratture sociali è sempre più alto».
PROVVEDIMENTI DI SFRATTO
Preoccupanti i dati su provvedimenti di sfratto e sull’emergenza abitativa. A Varese, nel 2023, ne risultavano emessi 802, a Como 403. «Senza una normativa nazionale che garantisca il passaggio da casa a casa per chi perde l’abitazione, si aggrava il disagio delle famiglie più fragili - ha proseguito Dominioni -. Vanno rifinanziati i fondi per il sostegno all’affitto e alla morosità incolpevole. È inoltre indispensabile la destinazione ai Comuni di risorse specifiche con l’obbligo di organizzare un’offerta alloggiativa quantitativamente adeguata con le condizioni socioeconomiche dei nuclei familiari sottoposti a sfratto o pignoramento immobiliare della prima casa». «Inoltre, la difficoltà di accedere a un’abitazione a costi sostenibili – ha spiegato il segretario generale – è uno dei principali ostacoli alla natalità. È necessario investire in politiche per l’affitto rivolte ai giovani e agli stranieri, risorse essenziali anche per il futuro del nostro territorio».
EDILIZIA PUBBLICA
I dati presentati parlano di oltre 1.500 alloggi pubblici inagibili (per carenze manutentive o tenuti a disposizione per sottrarli alla loro destinazione sociale) tra Como (588) e Varese (1000). «Occorre ripristinare un fondo strutturale nazionale per l’edilizia residenziale pubblica e vincolare le risorse pubbliche alla realizzazione di alloggi a canone sociale, non di housing moderato».
Sul fronte della contrattazione sociale rimarcate le difficili relazioni con Governo e Regione Lombardia sul tema e la necessità di «costruire tavoli stabili di confronto sulle politiche abitative».
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