ISTANBUL
Iran, 'colloqui se Usa sono pronti per un patto nucleare equo'

(ANSA) - ISTANBUL, 18 LUG - "Qualsiasi nuovo giro di colloqui
è possibile solo quando la controparte è pronta per un accordo
nucleare equo, equilibrato e reciprocamente vantaggioso". Lo ha
affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi,
mentre il negoziato tra Washington e Teheran sul dossier
nucleare, avviato in aprile, si è interrotto in seguito agli
attacchi di Israele e Usa contro il territorio iraniano in
giugno. "Sono stati gli Stati Uniti ad abbandonare il tavolo
delle trattative a giugno di quest'anno, scegliendo invece
un'opzione militare, non l'Iran", ha scritto Araghchi, in un
messaggio su X, facendo riferimento a una telefonata congiunta
avuta con l'alto rappresentante per la politica estera
dell'Unione europea, Kaja Kallas, e i ministri degli Esteri dei
Paesi firmatari dell'accordo sul nucleare trovato nel 2015, noto
come Jcpoa, ovvero Francia, Germania e Gran Bretagna.
Sottolineando che nel 2018 Washington aveva ritirato la sua
firma dal Jcpoa, per volontà di Donald Trump e imponendo nuove
sanzioni contro la Repubblica islamica, il capo della diplomazia
di Teheran, ha affermato che se i tre Paesi europei "vogliono
avere un ruolo, dovrebbero agire responsabilmente e abbandonare
le vecchie politiche di minaccia e pressione, incluso lo
'snap-back'", ovvero il ritorno delle sanzioni Onu che erano
state revocate nel 2015 dopo il patto e che potrebbero tornare
se entro agosto non si riuscisse a trovare un nuovo accordo,
come chiesto dagli Usa, d'accordo con i tre Paesi europei.
(ANSA).
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