TEMPO LIBERO
Isolino Virginia, torna il passato
Da oggi nuovamente possibili le visite al sito preistorico
Un altro patrimonio Unesco di Varese è tornato oggi aperto al pubblico: si tratta dell’Isolino Virginia, sul lago di Varese, uno dei siti più rilevanti della preistoria europea.
L’isola infatti conserva i resti del più antico insediamento palafitticolo dell’Arco alpino e dal 2011 è Patrimonio mondiale, inserito nella lista «Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino».
Dopo la chiusura stagionale, a cui si è aggiunta quella dovuta al lockdown, hanno riaperto il servizio di navigazione che parte da Biandronno e il ristorante presente sull’isola: servizi complementari a quella che è la vera chicca del luogo, vale a dire il museo «Andrea Ponti», del compendio dei Musei Civici di Varese.
Il museo riaprirà le porte ai visitatori alle 15 di oggi proponendo un’esperienza coinvolgente che possa farli sentire parte della vita degli uomini che hanno abitato l’isola nella preistoria per più di quattromila anni. Per l’occasione saranno presenti Daniele Cassinelli, direttore di Musei Civici, Barbara Cermesoni, conservatore archeologo dei musei civici, Cristiano Brandolini, archelogo ricostruttore, Fausto Caravati della Cooperativa Gulliver che gestisce il compendio. È prevista infatti una breve introduzione alla visita.
Il percorso museale parte dalla sala al piano terra, dove un filmato racconterà la lunga storia dell’Isolino Virginia e delle ricerche che hanno permesso di riportarla alla luce. Il calco di un acciottolato neolitico e i reperti esposti nelle vetrine, oggetti della vita quotidiana della preistoria, sono una viva dimostrazione di ciò che trova l’archeologo nel corso dello scavo. Pannelli esplicativi e disegni ricostruttivi esposti lungo la scala accompagneranno il visitatore fino al primo piano dell’edifico, dove entrando nella prima sala si troverà all’interno della ricostruzione di una abitazione neolitica, per poi proseguire nell’ultima sala dove altri pannelli illustrativi e altri oggetti esposti forniranno ulteriori informazioni. In particolare, quest’ultima sala è concepita come un work in progress, dal momento che in essa verranno in futuro esposti i reperti che verranno messi alla luce nel corse delle prossime ricerche.
Inoltre, è prevista una grande impresa di Cristiano Brandolini, archeologo ricostruttore: ricreare l’interno di una capanna a grandezza naturale realizzata con abete autoctono in cui sono presenti archi, frecce, vasellame. Non manca la sezione legata alla pesca con reti in corda di lino e arpioni in osso o in selce.
Gli orari del museo: sabato dalle 14.30 alle 17.30 e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30 fino al 1 novembre, con ingresso gratuito. Questo il link per tutte le informazioni.
L’isola è raggiungibile attraverso il servizio di navigazione che parte dal molo di Biandronno, con numerose corse durante la giornata.
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