LA TESTIMONIANZA
«Israele-Hamas, tregua fragile. Ci sono 35.000 miliziani... »
Marco Mancini, ex capo del controspionaggio italiano, a Busto Arsizio. Dalla lotta alle Br col generale Dalla Chiesa ai tunnel di Gaza
«Una tregua molto fragile con punti ancora da definire. Una tregua che vede ancora purtroppo presenti diversi assassini da parte di Hamas all’interno della striscia di Gaza dove vengono eliminati i presunti collaborazionisti che Hamas ritiene abbiano lavorato e favorito Israele». Parole forti e chiare quelle pronunciate ieri sera, giovedì 23 ottobre, da Marco Mancini, prima carabiniere della Sezione speciale anticrimine guidata dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa poi agente segreto a capo del controspionaggio italiano, che è stato a lungo a Gaza, ha conosciuto faccia a faccia i terroristi e percorso palmo palmo i tunnel. Anche della situazione contingente di Israele e Palestina ha dunque parlato all’incontro, organizzato a Villa Calcaterra, gremita di pubblico, promosso dall’associazione Ali Libere. In sala presenti i sindaci Emanuele Antonelli (Busto Arsizio) e Pietro Zappamiglio (Gorla Maggiore).
«La situazione - ha aggiunto Mancini - è che ci sono ancora 35.000 miliziani, quindi 35.000 terroristi che compongono Hamas e che non credo abbiano voglia di di essere disarmati e non credo che abbiano voglia di lasciare Gaza. Quindi credo che ancora tutto sia da ben definire nelle modalità di disarmo e quando questo succederà».
Mancini, oggi in pensione, volto noto per le numerose apparizioni in televisione quale commentatore dei fatti in Medio Oriente, ha presentato il suo libro “Le regole del gioco”, nel quale ripercorre oltre trent’anni di carriera, iniziata con la caccia alle Brigate Rosse e proseguita, da agente segreto, sui fronti caldi. Moderatore dell’incontro il giornalista Pasquale Martinoli.
MOLOTOV E CHAMPAGNE
L’ex 007 italiano ha esordito raccontando della cattura di Sergio Segio, “Sirio” nella costellazione dei nomi in codice del terrorismo, che era a capo di Prima Linea: lui - Mancini - e un altro giovane carabiniere ebbero un’intuizione e seguendo la pista di una giovane donna arrivano a bloccare l’inafferrabile Sirio. «Dopo gli omicidi brindava la sera con champagne, che lui definiva lo champagne delle vedove». Poi altri retroscena di quegli anni.
L’ALTRO 11 SETTEMBRE (SCONGIURATO)
Seconda parte dedicata quindi alla vita da agente segreto (ai vertici dell’intelligence) e alla nascita, su sua iniziativa, del controspionaggio offensivo, divenuto marchio di fabbrica dei servizi segreti italiani. «Abbiamo scongiurato un 11 settembre» ha spiegato, riferendosi ai 400 chili di esplosivo che erano destinati, e già in movimento, verso l’ambasciata italiana a Beirut. Tanti racconti da film che film non sono: è storia. Quella scritta (nel libro, ma prima ancora nella carriera) da Marco Mancini.
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