SPARITA
Kimberly, allontanamento volontario l’ipotesi forte
Le indagini sulla scomparsa della ventenne di Busto: nessuna ipotesi di reato

Kimberly Bonvissuto, la ventenne scomparsa lunedì scorso da Busto Arsizio, è viva. E sta bene. Questa la convinzione degli inquirenti, supportata da fatti emersi durante le indagini. Domani, lunedì 27 novembre, potrebbe arrivare dagli stessi inquirenti una conferma sul definitivo allontanamento volontario. Del resto anche fonti investigative hanno sempre lavorato in questa direzione, senza sottovalutare nessuna altra ipotesi ma sulla base degli elementi raccolti. Ed è per questo che hanno sempre cercato la ragazza viva e soprattutto battuto la pista di una scelta consapevole di andare via dall’abitazione a una manciata di passi dalla stazione delle Ferrovie dello Stato.
IL TELEFONO
Sono partiti ovviamente dal telefono della ragazza che ha sempre avuto con sé e da quel dettaglio del carica batteria che aveva portato: anche se il telefono era spento, tramite il codice imei (acronimo di International Mobile station Equipment Identity, codice numerico univoco che serve a identificare i dispositivi mobili telefonini, smartphone tablet) e i tabulati gli esperti possono aver lavorato in questa direzione per rintracciare Kimberly Bonvissuto. Gli inquirenti hanno sempre tenuto fermo il punto: allontanamento volontario senza fare filtrare nessun altro tipo di indiscrezioni, evidentemente molto riservate e anche per tutelare la scelta della ragazza.
Ampi servizi sulla Prealpina di lunedì 27 novembre
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