HABEMUS PAPAM
La Chiesa varesina: «Leone XIV? Una sorpresa»
Le reazioni dopo l’elezione al soglio pontificio dello statunitense Robert Francis Prevost. «Il Conclave è imprevedibile»
«Che sorpresa!». È questa la prima reazione del rettore del seminario arcivescovile di Venegono Inferiore, don Enrico Castagna, all’annuncio dell’elezione al soglio di Pietro del cardinale statunitense Robert Francis Prevost. «Una scelta inattesa – commenta don Enrico – che conferma l’imprevedibilità del conclave».
Pronta e approfondita l’analisi del vicario foraneo del vicariato di Canonica-Cittiglio della diocesi di Como, don Silvio Bernasconi. «L’elezione di Prevost – esordisce don Silvio, compagno di messa del vescovo della diocesi lariana, cardinale Oscar Cantoni – ha testimoniato il grande desiderio della Chiesa di mostrare unità al suo interno».
Il prevosto di Varese, monsignor Gabriele Gioia, dopo aver evidenziato «la felice coincidenza che l’elezione sia avvenuta nel giorno della festa patronale della città», sottolinea che ancora una volta «hanno prevalso le dinamiche spirituali all’interno della Chiesa, sempre guidata e sostenuta dall’azione dello Spirito».
Dopo aver riconosciuto di essere rimasto colpito dalle «parole emozionate sulla pace», il vicario episcopale di Varese, don Franco Gallivanone, ha giudicato «strategica» l’origine statunitense del nuovo pontefice.
Anche il decano del decanato di Varese, don Maurizio Cantù, concorda sul fatto che, in chiave geopolitica, è «importante e significativa» l’elezione di Leone XIV.
Infine padre Marco Panzeri, superiore del convento dei Padri Passionisti di Caravate, sottolinea che l’elezione per la seconda volta consecutiva di un religioso, evidenzia «il ruolo fondamentale delle congregazioni religiose a fianco delle Chiese particolari nel richiamo all’essenzialità del rapporto con Dio».
“Habemus Papam”, 13 pagine dedicate all’elezione di Leone XIV sulla Prealpina di venerdì 9 maggio, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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