I NOMI ILLUSTRI
La cooperativa Rezzara riparte dalla memoria
Gli insegnanti delle scuole Gallazzi, Costamagna e Pascal di Busto Arsizio celebrano l’inizio dell’anno scolastico ricordando i mentori degli istituti

«Un importante momento di memoria e di coscienza»: così Manuela Maffioli, assessore alla Cultura, definisce l’evento di ripartenza della “Nicolò Rezzara”, cooperativa che raccoglie le scuole Gallazzi, Costamagna e Pascal di Busto Arsizio. Oggi, sabato 20 settembre, la Rezzara ha infatti celebrato l’inizio dell’anno scolastico, anche con un incontro dedicato ai tre eponimi dei suoi istituti. Un’occasione per «raccontare le storie di questi personaggi», ribadisce il direttore di Prealpina Silvestro Pascarella, convinto che «senza storia, senza conoscere il nostro passato, poi si fa fatica a costruire il futuro, come in una rincorsa con il nulla».
GLI INTERVENTI ALL’EVENTO
Il primo ospite, dottor Cristiano Ferrario, tiene viva la memoria di Chicca Gallazzi, che per lui era «la zia Chicca». Fu grande il suo stupore, in questo senso, alla notizia che proprio a lei sarebbero state intitolate le elementari: «Fu disarmante: rispetto a un nome enorme come quello di Pascal, alla fine, lei era un’amica di famiglia, una persona vicinissima». E proprio a lei e alla «luce di pace» con cui affrontò il male che se la sarebbe portata via, Ferrario attribuisce le radici della propria vocazione medica: «Lei non lo sapeva, ma stava dirottando tutta la mia vita». Parla di don Carlo Costamagna, invece, la professoressa Silvia Brambilla, ex docente delle medie a lui intitolate. Brambilla conobbe don Carlo a 14 anni, negli anni ‘60, quando lui gestiva la Sede Sapientiae in via Pozzi, come luogo di incontro per i giovani delle scuole superiori: di Costamagna, la professoressa rievoca la «certezza in una ultima positività delle cose». Una certezza che gli permetteva di apprezzare «ogni briciola di vero e di bello» nel mondo, che si trattasse di «un’opera d’arte o un buon piatto di risotto con il barolo».
«IL VALORE DELLA SCUOLA NELL’ATTENZIONE AI RAGAZZI»
Parla infine Benedetta Maino, ex professoressa del Pascal, che proprio sul filosofo e scienziato francese disserta e appassiona. E se il liceo della Rezzara porta il suo nome, Maino ricorda che questo si deve alla passione al gusto che Franco Silanos (fondatore della scuola) sentiva per l’autore dei Pensieri, tanto da preferire all’etichetta di “liceo scientifico” quella di “liceo dell’indagine”. «L’uomo è come un cuore che desidera la verità e la felicità – dice Maino citando Pascal –. E la proposta di un liceo che si richiama a questo pensiero, quindi, intercetta la domanda: ma cosa dice questa scuola di te? Cosa dice del tuo avventurarti su un certo cammino?». Fra gli astanti all’incontro, anche il consigliere Francesco Attolini, ex alunno delle Costamagna, che sottolinea come «il valore di queste scuole private risiede nella loro positività e nell’attenzione diversa data ai ragazzi».
© Riproduzione Riservata